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Correlazioni in Medicina



La terapia combinata Goserelin + Tamoxifene risulta più efficace della monoterapia


La terapia con Tamoxifene induce alti livelli di estradiolo plasmatico, con sconosciuti effetti indesiderati nel lungo periodo.
Uno studio ha valutato l’effetto della soppressione estrogenica combinata con l’agonista dell’ormone rilasciante l’ormone luteinizzante, il Buserelin, e l’antagonista dei recettori dell’estradiolo, il Tamoxifene, per verificare se gli alti livelli di estradiolo indotti dal Tamoxifene .
Hanno preso parte allo studio 161 donne in premenopausa con carcinoma mammario avanzato, assegnate in modo random al trattamento con Buserelin, Tamoxifene, o con entrambi.
I pazienti con i recettori per gli estrogeni (ER) negativi o con tumori con recettori non definiti, che avevano un intervallo libero da malattia , inferiore ai due anni sono stati esclusi.
Il periodo di osservazione medio è stato di 7,3 anni, durante i quali il 76% dei pazienti è morto, tutti per carcinoma della mammella.
Il trattamento combinato di Goserelin e Tamoxifene è risultato più efficace del trattamento a base di Goserelin e del Tamoxifene somministrati da soli. La percentuale di risposta è stata del 48%, 34%, 28%, rispettivamente, mentre la sopravvivenza libera da progressione è stato di 9,7 mesi, 6,3 mesi, 5,6 anni.
La sopravvivenza totale è stata di 3,7 anni, 2,5 anni, e 2,9 anni , rispettivamente.
Le percentuali di sopravvivenza è stata del 34,2%, 14,4% e 18,4%.
Nessuna differenza negli effetti antitumorale è stata osservata tra i vari trattamenti.
Dopo sommnistrazione di Goserelin da solo o associato al Tamoxifene i livelli di estradiolo sono stati soppressi nello stesso modo.
Al contrario durante il trattamento con Tamoxifene da solo, i livelli plasmatici di eastradiolo sono aumentati di 3 –4 volte sopra i livelli di pretrattamento.
Il trattamento combinato di Goserelin e di Tamoxifene è risultato più efficace ed ha prodotto una più lunga sopravvivenza rispetto ai farmaci somministrati da soli. ( Xagena 2000 )

Klijn JG J Natl Cancer Ins t 2000; 92: 903-911

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