L’antiossidante Acetilcisteina attenua la progressione dell’insufficienza renale cronica
La perossidazione lipidica altera la funzione renale. Anche l’aldosterone contribuisce al danno renale in un modello di rene residuo.
Uno studio ha valutato gli effetti dell’antiossidante N-Acetilcisteina ( NAC, Fluimucil ) sulla funzione renale e sui livelli di aldosterone nell’insufficienza renale cronica.
Ratti maschi Wistar sottoposti a nefrectomia o laparotomia hanno ricevuto Acetilcisteina 600mg/l disciolta nell’acqua a partire dal giorno 7 o 60 dopo l’intervento chirurgico, lo Spironolattone 1.5g/kg di dieta a partire dal giorno 7 dopo l’operazione, la combinazione Acetilcisteina e Spironolattone, oppure nessun trattamento.
L’aumento medio di peso è risultato più alto nei ratti trattati con Acetilcisteina che nei ratti non-trattati.
Una riduzione significativa nelle concentrazioni urinarie delle sostanze reattive dell’acido tiobarbiturico, un marker della perossidazione lipidica, è stata osservata nei ratti trattati con Acetilcisteina.
Al 120° giorno, la velocità di filtrazione glomerulare ( GFR ), che si è ridotta in modo significativo nei ratti non trattati, è risultata stabile nei ratti trattati con Acetilcisteina; questi ultimi hanno presentato anche valori più ridotti di proteinuria, di indice di glomerulosclerosi e di pressione sanguigna, assieme ad una attenuata ipertrofia cardiaca ed ipertrofia surrenalica.
Questi benefici effetti, osservati anche quando l’assunzione di Acetilcisteina era iniziata dopo 60 giorni dalla nefrectomia, erano associati ad una significativa riduzione dei livelli plasmatici di aldosterone e del rapporto sodio/potassio a livello urinario.
I dati dello studio hanno dimostrato che in un modello di rene residuo, la somministrazione di Acetilcisteina esercita un effetto protettivo che può essere attribuito alla riduzione dell’aldosterone plasmatico e dei livelli di perossidazione lipidica. ( Xagena2005 )
Massola Shimizu MH et al, Kidney Int 2005; 68: 2208-2217
Nefro2005 Farma2005