Terapia chirurgica conservativa per adolescenti con masse ovariche benigne
È stata effettuata un'analisi basata sulla popolazione per determinare i possibili fattori associati con l'uso della laparoscopia e della cistectomia conservativa dell'ovaio.
Sono state analizzate donne e ragazze di 18 anni o più giovani con masse ovariche benigne che hanno subito un intervento chirurgico nel periodo 2000-2010.
Le pazienti sono state classificate in base all'approccio chirurgico ( in aperto rispetto alla laparoscopia ) e alla procedura ( ovariectomia rispetto a cistectomia ).
L'uso della laparoscopia e le operazioni di cistectomia sono state caratterizzate utilizzando modelli rappresentativi per il paziente, il chirurgo e le caratteristiche degli ospedali.
Sono state identificate in totale 2.126 pazienti, di cui 1.425 ( 67.0% ) sottoposte a laparotomia e 701 ( 33.0% ) a laparoscopia.
La laparoscopia è aumentata dal 32.1% nel 2000 al 57.9% nel 2010.
In un modello multivariato, le donne e le ragazze afro-americane ( odds ratio [OR] 0.49 ) e le pazienti nel Nord-Est ( OR=0.65 ) hanno avuto meno probabilità di essere sottoposte a laparoscopia, mentre il trattamento in un ospedale di più grandi dimensioni ( OR=1.35 ) è risultato associato all'uso della laparoscopia.
La cistectomia è stata eseguita nel 57.1% nel 2000 ed è aumentata al 61.4% nel 2010.
Gli unici predittori significativi di cistectomia sono stati l'età e la specialità del medico curante; le pazienti di età compresa tra 13 e 16 anni ( OR=1.34 ) sono state più propense a sottoporsi a cistectomia rispetto alle pazienti più giovani, mentre le pazienti trattate da chirurghi ( OR=0.51 ) hanno avuto meno probabilità di sottoporsi a cistectomia di quanto lo siano state quelle trattate da ginecologi.
In conclusione, il trattamento delle adolescenti con masse ovariche benigne è molto variabile.
Oltre alle caratteristiche delle pazienti, anche le caratteristiche del medico e dell’ospedale hanno fortemente influenzato il trattamento. ( Xagena2012 )
Berger-Chen S et al, Obstet Gynecol 2012; 119: 270-275
Gyne2012 Chiru2012