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Correlazioni in Medicina



Glutammina e antiossidanti nei pazienti critici


Pazienti con malattia critica mostrano un considerevole stress ossidativo. La supplementazione con Glutammina e antiossidanti potrebbe portare a benefici terapeutici, anche se i dati attuali sono contraddittori.

Nello studio in cieco e fattoriale 2 x 2, 1.223 adulti con malattia critica in 40 Unità di terapia intensiva ( UTI ) in Canada, Stati Uniti ed Europa, con insufficienza multi organo, e che stavano ricevendo ventilazione meccanica sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere supplementi di Glutammina, antiossidanti, entrambi o placebo.

Le supplementazioni sono iniziate 24 ore dopo l’ammissione nei reparti di terapia intensiva, e sono state somministrate sia per via endovenosa sia enterale.

L’esito primario era la mortalità a 28 giorni.

Data la pianificazione di un’analisi intermedia, un P value inferiore a 0.044 nella analisi finale è stato considerato statisticamente significativo.

È stata osservata una tendenza verso un aumento della mortalità a 28 giorni tra pazienti che avevano ricevuto Glutammina rispetto a quelli che non l’avevano ricevuta ( 32.4% vs. 27.2%; odds ratio aggiustato, aOR=1.28; P=0.05 ).

La mortalità in ospedale e quella a 6 mesi sono risultate significativamente più alte tra le persone che avevano ricevuto Glutammina rispetto a quelle che non l’avevano ricevuta.

La Glutammina non ha avuto effetto sui tassi di insufficienza di organo o delle complicazioni infettive.

Gli antiossidanti non hanno avuto effetti sulla mortalità a 28 giorni ( 30.8% vs 28.8% senza antiossidanti; aOR=1.09; P=0.48 ) o qualunque altro endpoint secondario.

Non sono emerse differenze tra i gruppi per quanto riguarda gli eventi avversi gravi ( P=0.83 ).

In conclusione, la supplementazione precoce con Glutammina o antiossidanti non ha migliorato gli esiti clinici, e la Glutammina è risultata associata a un aumento della mortalità nei pazienti con malattia critica con insufficienza multiorgano. ( Xagena2013 )

Heyland D et al, N Engl J Med 2013; 368: 1489-1497

Med2013 Farma2013

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