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Correlazioni in Medicina



Effetti del trattamento con Ixekizumab sui cambiamenti strutturali dell'articolazione sacroiliaca: valutazioni MRI a 16 settimane nei pazienti con spondiloartrite assiale non-radiografica


C'è una comprensione limitata per quanto riguarda l'inibizione del danno strutturale nell'articolazione sacroiliaca dei pazienti con spondiloartrite assiale non-radiografica.

È stato valutato l'effetto dell'inibitore dell'interleuchina-17A [ IL-17A ] Ixekizumab ( Taltz ) rispetto al placebo sulle lesioni strutturali delle articolazioni sacro-iliache valutate mediante risonanza magnetica alla settimana 16 nei pazienti con spondiloartrite assiale non-radiografica dello studio COAST-X.

COAST-X era uno studio di 52 settimane, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, a gruppi paralleli condotto in 107 siti in 15 Paesi in Europa, Asia, Nord America e Sud America.
I partecipanti idonei erano adulti di età maggiore o uguale a 18 anni con spondiloartrite assiale attiva senza sacroileite radiografica definita ( spondiloartrite assiale non-radiografica ), segni oggettivi di infiammazione ( tramite risonanza magnetica o proteina C-reattiva ) e una risposta inadeguata o intolleranza ai farmaci antinfiammatori non-steroidei ( FANS ).

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a placebo o a Ixekizumab in doppio cieco 80 mg ogni 4 settimane ( Q4W ) o 2 settimane ( Q2W ), con una dose iniziale di 80 mg o 160 mg.

E' stata riportata un'analisi post-hoc di 266 pazienti con scansioni MRI ( risonanza magnetica per immagini ) disponibili dal basale e dalla settimana 16.

Le scansioni MRI sono state valutate utilizzando il metodo del punteggio strutturale dell'articolazione sacroiliaca ( SSS ) SPARCC ( Spondyloarthritis Research Consortium of Canada ) indipendentemente da due ricercatori in cieco.

Sono state valutate le correlazioni tra i cambiamenti in SPARCC SSS per erosione, lesioni adipose e riempimento, e tra i cambiamenti in SPARCC SSS e punteggi di infiammazione dell'articolazione sacroiliaca e misure cliniche.

Tra il 2016 e il 2018, 303 pazienti sono stati arruolati nello studio COAST-X. 290 dei 303 partecipanti ( 96% ) hanno completato la visita della settimana 16 ( 95 nel gruppo Ixekizumab Q4W, 98 nel gruppo Ixekizumab Q2W e 97 nel gruppo placebo ) e le scansioni MRI erano disponibili per 266 pazienti al basale e alla settimana 16 ( 85 nel gruppo Ixekizumab Q4W, 91 nel gruppo Ixekizumab Q2W e 90 nel gruppo placebo ).

I cambiamenti dal basale alla settimana 16 nella media di SPARCC SSS per l'erosione sono stati -0.39 per Ixekizumab Q4W ( P=0.003 vs placebo ), -0.40 per Ixekizumab Q2W ( P=0.002 ) e 0.16 per placebo; per le lesioni adipose: 0.16 per Ixekizumab Q4W ( P=0.013 ), 0.10 per Ixekizumab Q2W ( P=0.067 ) e -0.04 per placebo; e per il riempimento: 0.21 per Ixekizumab Q4W ( P=0.011 ), 0.22 per Ixekizumab Q2W ( P=0.006 ) e -0.10 per placebo.

L'anchilosi non è cambiata. Gli effetti di Ixekizumab rispetto al placebo sui cambiamenti strutturali sono stati più pronunciati nei pazienti con infiammazione basale delle articolazioni sacro-iliache.
I cambiamenti rispetto al basale alla settimana 16 in termini di erosione, lesioni adipose e riempimento sono risultati correlati.

Sebbene la rilevanza clinica non sia ancora ben definita, i pazienti con spondiloartrite assiale non-radiografica trattati con Ixekizumab hanno avuto riduzioni significative delle erosioni e aumenti delle lesioni adipose e del riempimento delle articolazioni sacro-iliache rispetto al placebo alla settimana 16, indicando un processo di riparazione precoce con il trattamento con Ixekizumab. ( Xagena2022 )

Maksymowych WP et al, Lancet Rheumatology 2022; 4: 626-634

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