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Correlazioni in Medicina



Effetti del trattamento dopaminergico sul turnover della dopamina striatale nella malattia di Parkinson: Levodopa vs Cabergolina


Sono stati valutati gli effetti della Levodopa e dell’agonista della dopamina D2 Cabergolina ( Cabaser ) sul turnover della dopamina striatale stimato come l'inverso del rapporto del volume effettivo di distribuzione della dopamina ( EDVR ) misurato con la PET con 18F-dopa nella malattia di Parkinson de novo.

È stato condotto uno studio in singolo Centro, a gruppi paralleli, randomizzato, in cieco, di Cabergolina ( 3 mg/die ) e di Levodopa ( 300 mg/die ) per 12 settimane in pazienti con malattia di Parkinson de novo.

La misura di efficacia era rappresentata dalla variazione di EDVR medio putaminale confrontando il valore al basale e nel periodo di fine mantenimento.

Un totale di 35 di 39 pazienti randomizzati sono stati assegnati all'analisi di efficacia primaria ( Cabergolina, n=17; Levodopa, n=18 ).

Al termine del periodo di trattamento, gli EDVR medi sono stati inferiori in modo significativo rispetto al basale solo nel gruppo Levodopa ( variazione relativa -1.0% nel gruppo Cabergolina, P=0.525 rispetto al basale, -8.3% nel gruppo Levodopa, P=0.006 ), con una tendenza non-significativa tra i gruppi ( differenza media relativa: 7.3%, P=0.091 ).

C'è stato un miglioramento clinico significativo in entrambi i gruppi a 12 settimane rispetto al basale, ma nessuna differenza significativa tra i gruppi negli esiti clinici e di PET secondari.

Entrambi i trattamenti farmacologici e la scansione PET sono stati ben tollerati e sono risultati sicuri.

In conclusione, il turnover della dopamina putaminale è aumentato con il trattamento a base di Levodopa nella malattia di Parkinson de novo.
Il trend non-significativo verso una maggiore influenza di Levodopa rispetto a Cabergolina è supportato da analisi statistiche accessorie.
Questo aumento di eventi compensatori precoci da parte di Levodopa può contribuire non solo ai suoi effetti sintomatici, ma anche alla sua capacità di indurre complicanze motorie. ( Xagena2013 )

Storch A et al, Neurology 2013; 80: 19: 1754-1761

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