Effetto dei leganti del fosfato a base di calcio versus non a base di calcio sulla mortalità in pazienti con nefropatia cronica
I leganti del fosfato ( a base di calcio e non-calcio ) sono raccomandati per abbassare il livello sierico di fosfato e per prevenire la iperfosfatemia in pazienti con malattia renale cronica, ma i loro effetti sulla mortalità e sugli esiti cardiovascolari non sono noti.
È stata aggiornata una meta-analisi sull’effetto dei leganti del fosfato a base di calcio versus quelli non a base di calcio sulla mortalità in pazienti con nefropatia cronica.
È stata condotta una revisione sistematica degli articoli pubblicati in qualsiasi lingua nel periodo 2008-2012.
Nell’analisi sono stati inclusi tutti gli studi randomizzati e non-randomizzati che confrontavano gli esiti tra pazienti con malattia renale cronica in trattamento con leganti del fosfato a base di calcio con i leganti senza calcio.
Sono stati combinati i dati da studi randomizzati per valutare l’esito primario di mortalità per tutte le cause.
La ricerca ha identificato 847 report; di questi 8 nuovi studi ( 5 studi randomizzati ) hanno incontrato i criteri di inclusione predeterminati e sono stati aggiunti ai 10 ( 9 randomizzati ) inclusi nella precedente meta-analisi.
L’analisi degli 11 studi randomizzati ( 4622 pazienti ), che avevano riportato un esito di mortalità, ha mostrato che i pazienti assegnati a leganti non a base di calcio avevano una riduzione del 22% nella mortalità per tutte le cause rispetto a quelli assegnati a leganti del fosfato basati sul calcio ( risk ratio, RR=0.78 ).
In conclusione, i leganti del fosfato non basati sul calcio sono risultati associati a una diminuzione del rischio di mortalità per tutte le cause rispetto ai leganti del fosfato basati sul calcio in pazienti con nefropatia cronica.
Sono necessari ulteriori studi per identificare le cause della mortalità e per valutare se la mortalità mostri differenze in base al tipo di legante del fosfato non basato sul calcio. ( Xagena2013 )
Jamal SA et al, Lancet 2013; 382: 1268-1277
Nefro2013 Farma2013