Aumento della mortalità associato a basso uso di Clopidogrel in pazienti con insufficienza cardiaca e infarto acuto del miocardio che non si devono sottoporre a procedura PCI
È stata studiata l’associazione tra Clopidogrel ( Plavix ) e mortalità nell’infarto acuto del miocardio in pazienti con scompenso cardiaco senza intervento coronarico percutaneo ( PCI ).
L’utilizzo di Clopidogrel dopo infarto miocardico acuto è scarso in pazienti con insufficienza cardiaca nonostante il farmaco sia associato a una riduzione della mortalità assoluta in pazienti con questo tipo di infarto.
Sono stati identificati pazienti ospedalizzati per la prima volta per infarto acuto del miocardio tra il 2000 e il 2005 e senza previsione di essere sottoposti a intervento coronarico percutaneo entro 30 giorni dalla dimissione; i pazienti trattati con Clopidogrel sono stati appaiati mediante propensity score a quelli non-trattati con il farmaco.
In modo simile sono stati identificati 2 gruppi senza insufficienza cardiaca.
In totale sono stati identificati 56.944 pazienti con un primo infarto acuto del miocardio.
Nella coorte appaiata con insufficienza cardiaca ( n=5.050 ) e un follow-up medio di 1.5 anni, si sono verificati 709 ( 28.1% ) e 812 ( 32.2% ) decessi, rispettivamente, in pazienti trattati e non-trattati con Clopidogrel ( p=0.002 ).
I corrispondenti numeri relativi ai pazienti senza insufficienza cardiaca ( n=6.092 ), con un follow-up medio di 2.05 anni sono stati, rispettivamente, 285 ( 9.4% ) e 294 ( 9.7% ) ( p=0.83 ).
I pazienti con insufficienza cardiaca trattati con Clopidogrel hanno mostrato ridotta mortalità ( hazard ratio, HR=0.86 ) rispetto a quelli con scompenso cardiaco non-in-trattamento con il farmaco, mentre non sono state osservate differenze tra i pazienti senza insufficienza cardiaca ( HR=0.98 ).
In conclusione, Clopidogrel è risultato associato a una riduzione della mortalità nei pazienti con insufficienza cardiaca che non si dovevano sottoporre a intervento coronarico percutaneo dopo un primo infarto acuto del miocardio, mentre questa associazione non era evidente in pazienti senza scompenso cardiaco.( Xagena2010 )
Bonde L et al, J Am Coll Cardiol 2010; 55: 1300-1307
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