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Correlazioni in Medicina



Indice glicemico, carico glicemico e malattie cardiovascolari e mortalità


La maggior parte dei dati sull'associazione tra indice glicemico e malattie cardiovascolari proviene da popolazioni occidentali ad alto reddito, con poche informazioni da Paesi non-occidentali a reddito basso o medio.
Per colmare questa lacuna, sono necessari dati da una popolazione ampia e geograficamente diversificata.

Una analisi ha incluso 137.851 partecipanti di età compresa tra 35 e 70 anni che vivono in cinque continenti, con un follow-up mediano di 9.5 anni.
Sono stati utilizzati questionari sulla frequenza alimentare specifici per Paese per determinare l'assunzione alimentare ed è stato stimato l'indice glicemico e il carico glicemico sulla base del consumo di 7 categorie di alimenti a base di carboidrati.

L'esito primario era un composito di un evento cardiovascolare maggiore ( morte cardiovascolare, infarto miocardico non-fatale, ictus e insufficienza cardiaca ) o morte per qualsiasi causa.

Nella popolazione in studio, 8.780 decessi e 8.252 eventi cardiovascolari maggiori si sono verificati durante il periodo di follow-up.
Dopo aver eseguito ampi aggiustamenti confrontando i quintili dell'indice glicemico più basso e più alto, si è rilevato che una dieta con un indice glicemico elevato era associata a un aumentato rischio di un evento cardiovascolare maggiore o morte, sia tra i partecipanti con malattia cardiovascolare preesistente ( hazard ratio, HR=1.51 ) sia tra quelli senza questa malattia ( HR=1.21 ).

Tra i componenti dell'esito primario, anche un alto indice glicemico è stato associato a un aumentato rischio di morte per cause cardiovascolari.
I risultati relativi al carico glicemico sono stati simili ai risultati relativi all'indice glicemico tra i partecipanti con malattia cardiovascolare al basale, ma l'associazione non è stata significativa tra i pazienti senza malattie cardiovascolari preesistenti.
In questo studio, una dieta con un alto indice glicemico è stata associata a un aumentato rischio di malattie cardiovascolari e morte. ( Xagena2021 )

Jenkins DJA et al, N Engl J Med 2021; 384: 1312-1322

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