Trattamento anti-infiammatorio con Colchicina nell’infarto miocardico acuto
I processi infiammatori sono stati identificati come mediatori chiave degli effetti deleteri di ischemia / riperfusione nell’infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST ( infarto STEMI ).
La Colchicina è una sostanza con proprietà anti-infiammatorie, adatta per un uso sicuro in pazienti con malattia cardiovascolare.
Lo scopo di uno studio è stato quello di verificare l'ipotesi se un breve ciclo di trattamento con Colchicina fosse in grado di ridurre le dimensione dell'infarto miocardico.
I pazienti presentatisi con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST a 12 ore o meno dalla insorgenza del dolore ( trattati con intervento coronarico percutaneo [ PCI ] primario ) sono stati assegnati in modo casuale a Colchicina oppure placebo per 5 giorni.
Il parametro di esito primario era l'area sotto la curva della concentrazione della frazione MB della creatinchinasi.
Un sottogruppo di pazienti è stato sottoposto a risonanza magnetica cardiaca con captazione del Gadolinio tardiva da 6 a 9 giorni dopo l’infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST indice.
Sono stati inclusi 150 pazienti ( 60 nel sottostudio risonanza magnetica ).
L'area sotto la curva della frazione MB di creatinchinasi è stata pari a 3.144 ng x h-1 x ml-1 nel gruppo Colchicina rispetto a 6.184 ng x h-1 x ml-1 nei controlli ( P minore di 0.001 ).
La dimensione dell'infarto indicizzato definita da captazione tardiva del Gadolinio alla risonanza magnetica per immagini è stata pari a 18.3 ml/1.73 m2 nel gruppo Colchicina rispetto a 23.2 ml/1.73 m2 nei controlli ( P=0.019 ).
La dimensione relativa dell'infarto ( come proporzione al volume di infarto del ventricolo sinistro ) è stata pari a 13.0% e 19.8%, rispettivamente ( P=0.034 ).
In conclusione, questi risultati suggeriscono un potenziale beneficio della Colchicina nell’infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST, ma sono necessari ulteriori studi clinici per trarre conclusioni certe, soprattutto considerando il fatto che il presente studio non è stato abbastanza potente per valutare endpoint clinici. ( Xagena2015 )
Deftereos S et al, Circulation 2015; 132: 1395-1403
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