Esistono diversi metodi per il controllo delle nascite.
Metodi di barriera
I metodi di barriera comprendono spermicidi, preservativo ( maschile e femminile ), diaframma, cappuccio cervicale, Lea’s shield.
I contraccettivi spermicidi non offrono adeguate garanzie se impiegati da soli.
Lo spermicida più usato è il Nonoxinol-9.
Tuttavia alcuni studi hanno dimostrato che il Nonoxinol-9 aumenterebbe il rischio di contagio da HIV e da altre malattie sessualmente trasmissibili, perché sarebbe causa di abrasioni della superficie vaginale.
L’uso di prodotti a base di vaselina o di preparazioni oleose vaginali o rettali possono danneggiare i preservativi o i diaframmi di lattice.
Dispositivo intrauterino
Il dispositivo intrauterino, noto anche come spirale o IUD, trova indicazione principalmente nelle donne pluripare.
Consiste in un supporto di plastica avvolto da una spirale di rame o riempito con fascette di rame.
L’impianto di un dispositivo intrauterino non deve essere effettuato dopo recenti infezioni sessualmente trasmesse ( se non trattate ) o in presenza di una cavità uterina piccola o deformata, nelle donne con malattia infiammatoria pelvica, anemia, malattia trofoblastica attiva o con sanguinamento uterino inspiegato.
Le principali complicanze del dispositivo intrauterino sono la perforazione uterina o cervicale, l’esacerbazione di un’infezione pelvica, mestruazioni abbondanti, dismenorrea, allergia.
Contraccettivi ormonali
La contraccezione ormonale rappresenta il metodo più efficace per il controllo della fertilità.
A) - I contraccettivi più impiegati sono quelli combinati, che associano all’estrogeno un progestinico.
I contraccettivi orali combinati con quantità fisse di estrogeni e di progestinici sono detti monofasici, mentre quelli con quantità variabili dei 2 ormoni nelle varie fasi del ciclo sono detti bifasici o trifasici.
L’uso di contraccettivi estro-progestinici è associato ad un aumentato rischio di tromboembolia venosa, ma questo rischio è inferiore a quello che si osserva durante la gravidanza.
L’incidenza di tromboembolia venosa nelle donne che fanno uso di contraccettivi contenenti Levonorgestrel ( progestinico di seconda generazione ) è di 15 casi su 100.000 donne-anno.
Il rischio di tromboembolia venosa sembra essere maggiore nei preparati contenenti progestinici di terza generazione, Desogestrel e Gestodene ( 25 casi su 100.000 donne-anno ).
I principali fattori di rischio per la tromboembolia venosa sono: anamnesi familiare positiva per la tromboembolia venosa, obesità, vene varicose e immobilizzazione da lungo tempo.
L’impiego dei contraccettivi orali combinati è associato anche ad un piccolo aumento del rischio di tumore alla mammella.
Il principale fattore di rischio sembra essere l’età della donna alla sospensione dell’assunzione dei contraccettivi orali combinati piuttosto che la durata dell’assunzione.
Dopo 10 anni dall’interruzione l’eccesso di rischio viene annullato.
B) - I contraccettivi orali progestinici, noti anche come mini-pillola, possono offrire un’alternativa quando le preparazioni contenenti estrogeni sono controindicate, ad esempio nelle pazienti con trombosi venosa o fattori che predispongono a questa patologia.
Inoltre i contraccettivi progestinici sono da preferire nelle donne più anziane, nelle forti fumatrici, nelle donne con ipertensione, malattie valvolari, diabete mellito ed emicrania.
I contraccettivi progestinici sono meno efficaci rispetto a quelli combinati.
Le irregolarità mestruali ( oligomenorrea, menorragia ) sono comuni, ma tendono a risolversi con il proseguo dell’assunzione.
Anche i contraccettivi orali progestinici sono associati ad un piccolo aumento del rischio di sviluppare tumore alla mammella.
Il fattore di rischio più importante sembra essere l’età della donna al momento della sospensione della terapia più che la durata della stessa.
Il rischio si riduce gradualmente nei 10 anni successivi alla cessazione della terapia e l’eccesso di rischio non è più presente dopo 10 anni.
C) - Altri metodi contraccettivi ormonali sono rappresentati da: cerotto transdermico estro-progestinico, anello vaginale, contraccettivi progestinici per iniezione o per impianto, dispositivi progestinici intrauterini.
D) - La contraccezione post-coitale prevede l’impiego del Levonorgestrel da solo o associato all’Etinil-Estradiolo, entro 72 ore ( 3 giorni ) dal rapporto sessuale non protetto.
L’efficacia della contraccezione post-coitale diminuisce con il tempo. ( Xagena2006 )
Contraccettivi:
a) Contraccettivi ormonali combinati: Arianna, Belara, Egogyn, Evra, Fedra, Ginoden, Harmonet, Loette, Mercilon, Microgynon, Minesse, Minulet, Miranova, Novogyn, Planum, Practil 21, Securgin, Yasmin, Dueva, Gracial, Milvane, Trigynon, Triminulet, Nuvaring.
b) Contraccettivi progestinici: Cerazette, Mirena.
c) Contraccettivi post-coitali: Levonelle, Norlevo.
Fonte:
1) National Institutes of Health, 2006
2) AIFA, 2006
Farma2006 Gyne2006 Endo2006
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