Fibrinolisi per emorragia intraventricolare
L’emorragia intraventricolare è associata ad alta mortalità e scarso esito funzionale.
L'uso della terapia fibrinolitica intraventricolare ( IVF ) come intervento nella emorragia intraventricolare è una terapia in evoluzione, con notizie contrastanti in letteratura.
Uno studio ha esaminato l'impatto della terapia fibrinolitica intraventricolare su mortalità, risultato funzionale, ventricolite, dipendenza da shunt e nuova emorragia.
Nei mesi di marzo e aprile 2014 è stata effettuata una ricerca sistematica della letteratura individuando 24 articoli che soddisfacevano i criteri di inclusione.
La meta-analisi ha dimostrato che la terapia fibrinolitica intraventricolare ha ridotto la mortalità nella emorragia intraventricolare di quasi la metà ( rischio relativo, RR=0.55; P minore di 0.00001 ), ha aumentato la probabilità di un buon esito funzionale del 66% ( RR=1.66; P=0.0003 ) e ha anche diminuito il tasso di dipendenza da shunt ( RR=0.62; P=0.02 ).
La terapia fibrinolitica intraventricolare non è stata associata a un aumento dei tassi di ventricolite ( RR=1.46; P=0.25 ) o di nuova emorragia ( RR=1.06; P=0.80 ).
Non sono stati rilevati bias di pubblicazione.
In conclusione, la meta-analisi ha mostrato che la terapia fibrinolitica intraventricolare è sicura e potrebbe essere una strategia efficace per il trattamento della emorragia intraventricolare.
Si può ridurre la mortalità, migliorare l'esito funzionale e diminuire la necessità di shunt ventricolare permanente, pur non aumentando il rischio di ventricolite o nuova emorragia. ( Xagena2014 )
Khan NR et al, Stroke 2014; 45: 2662-2669
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