Nuovi anticoagulanti orali e rischio di emorragia intracranica nei pazienti con fibrillazione atriale
Studi randomizzati hanno mostrato una diminuzione del rischio di emorragia intracranica ( ICH ) con l'uso dei nuovi anticoagulanti orali.
Tuttavia, non è chiaro se l' entità del beneficio è simile per tutti i nuovi anticoagulanti orali attualmente disponibili in commercio.
Ricercatori della Brown University a Providence negli Stati Uniti, hanno compiuto una revisione sistematica e una meta-analisi con l’obiettivo di valutare quantitativamente i tassi di emorragia intracranica.
L’analisi ha riguardato 6 studi ( 1 con Dabigatran etexilato [ Pradaxa ], 2 con Rivaroxaban [ Xarelto ] e 3 con Apixaban [ Eliquis ] ) per un totale di 57.491 pazienti.
I nuovi anticoagulanti orali hanno ridotto in modo significativo il rischio di emorragia intracranica rispetto a tutti i confronti ( odds ratio, OR=0.49 ).
Ciascuno dei tre farmaci ha ridotto il rischio di emorragia intracranica senza che emergesse alcuna differenza significativa tra i nuovi anticoagulanti orali.
In conclusione, i nuovi anticoagulanti orali sono uniformemente associati a un rischio complessivo ridotto di emorragia intracranica quando vengono utilizzati per la prevenzione dell'ictus nella fibrillazione atriale.
Pertanto, uno qualsiasi tra Dabigatran, Rivaroxaban e Apixaban, può essere considerato di prima linea per i pazienti ad alto rischio di emorragia intracranica. ( Xagena2013 )
Chatterjee S et al, JAMA Neurol 2013; Epub ahead of print
Cardio2013 Neuro2013 Emo2013 Farma2013