Effetti dell’Acido Valproico sul sonno nei bambini con epilessia
I genitori frequentemente riportano un aumento della durata del sonno per i propri figli durante trattamento con Acido Valproico ( Depakin, Depakote ).
Ricercatori dell’University Children’s Hospital di Zurigo in Svizzera hanno valutato la durata e il comportamento del sonno prima e dopo la fase di riduzione del dosaggio di Acido Valproico nei bambini trattati per più di 6 mesi.
Le variabili del sonno sono state valutate mediante un questionario, un diario e attraverso actigrafia ( per 7 giorni e notti consecutive ) prima e 8-12 settimane dopo il termine dell’assunzione dell’Acido Valproico.
Un totale di 46 bambini e adolescenti ( di età compresa tra 1.7 e 17.4 anni ) hanno completato lo studio.
I dati del questionario non hanno mostrato nessuna significativa differenza tra il tempo di andare a dormire e di svegliarsi, durata del sonno, e tempo di addormentarsi prima e dopo la fine del trattamento con Acido Valproico, sebbene alcune misure qualitative sulla sonnolenza diurna fossero migliorate dopo la fase di riduzione del dosaggio di Acido Valproico.
I dati di actigrafia hanno rivelato che la quantità media di sonno senza Acido Valproico si è ridotta in 33 bambini ( in 9 di loro maggiore di 30 min ) ed è risultata più lunga in 13 bambini ( in 1 di loro maggiore di 30 min ).
Il tempo medio di sonno presunto al giorno si è ridotto di 15.2 min o 9.5 min quando la riduzione fisiologica della durata del sonno entro 0.3 anni è stata presa in considerazione.
Anche il tempo medio di sonno effettivo per giorno è risultato significativamente ridotto dopo la fine del trattamento con Acido Valproico ( -15.2 min; dopo correzione: -10.7 min ). La riduzione è risultata significativa solo nei bambini di età maggiore di 6 anni.
In conclusione, la fine del trattamento con Acido Valproico dopo terapia di lunga durata d’azione ha portato ad una significativa riduzione della durata del sonno nei bambini di età più avanzata di 6 anni. Il cambiamento era piccolo nella maggioranza dei casi, ma considerevole in un sottogruppo di bambini. ( Xagena2009 )
Schmitt B et al, Epilepsia 2009; 50: 1860-1867
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