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Correlazioni in Medicina



Gravidanza, parto ed esiti per il bambino in caso di epilessia materna


Un gruppo di Ricercatori norvegesi dell’University of Bergen in Norvegia, ha valutato la gravidanza, il parto e l’esito per il bambino in una popolazione non-selezionata di donne con epilessia trattata e non-trattata.

I 2.861 parti di donne con epilessia registrati tra il 1999 e il 2005 nel Medical Birth Registry of Norway sono stati confrontati con i 369.267 parti da donne non-epilettiche registrati nello stesso periodo.

La maggior parte delle donne ( 66%; n = 1.900 ) nel gruppo epilessia non aveva fatto uso di farmaci antiepilettici in gravidanza.

In totale 961 gravidanze nel gruppo epilessia sono state esposte a farmaci antiepilettici.

Rispetto ai controlli non-epilettici, i bambini esposti a tali farmaci sono risultati più spesso prematuri ( p=0.01 ) e con un peso alla nascita minore di 2.500 g ( p
Nelle gravidanze da donne con epilessia sia esposte ( p=0.05 ) sia non-esposte ( p= 0.02 ) ai farmaci antiepilettici sono stati osservati più frequentemente bambini piccoli per l’età gestazionale.

La frequenza di malformazioni congenite maggiori è stata pari al 2.8% ( n=81 ) nel gruppo epilessia contro un 2.5% nei controlli ( p=0.3 ).

Un aumento del rischio di malformazioni congenite maggiori è stato dimostrato solo per l’esposizione al Valproato ( Acido Valproico, Depakin; 5.6%; p=0.005 ) e a politerapia con farmaci antiepilettici ( 6.1%; p=0.02 ).

La spina bifida neonatale non è risultata aumentata in modo significativo, ma c’era un’indicazione per l’interruzione elettiva della gravidanza nelle donne con epilessia.

Il taglio cesareo è stato effettuato più spesso nelle donne con epilessia, indipendentemente dall’esposizione ai farmaci antiepilettici ( p
In conclusione, la gravidanza e il parto con esito avverso in donne con epilessia riguardano soprattutto le gravidanze con esposizione a farmaci antiepilettici, anche se ci sono dei rischi associati all’epilessia non-trattata.
Il rischio di malformazioni congenite è risultato più basso di quello precedentemente riportato e ciò potrebbe essere dovuto a un cambiamento nella scelta dei farmaci antiepilettici, alla supplementazione con Acido Folico o potrebbe riflettere i rischi reali in una popolazione non-selezionata di donne epilettiche. ( Xagena2009 )

Veiby G et al, Epilepsia 2009; 50: 2130-2139


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