Sicurezza della terapia di combinazione con fibrati e statine
La combinazione di statine e fibrati potrebbero essere sempre più prescritta per raggiungere gli obiettivi lipidici nei pazienti ad alto rischio e in quelli con altri fattori di rischio cardiovascolare, come la dislipidemia mista.
Uno studio retrospettivo ha messo a confronto i tassi di ospedalizzazione per diagnosi specifiche in una coorte di nuovi utilizzatori di statine o fibrati.
I dati sono stati ottenuti da una grande assicurazione sanitaria degli Stati Uniti.
Nel periodo 2004-2007, 584.784 pazienti avevano iniziato ad utilizzare statine o fibrati.
Il tasso di incidenza di rabdomiolisi con l’uso di statine è stato di 3.30 su 100.000 pazienti per anno; il rapporto aggiustato di tassi d’incidenza per le combinazioni con statine e Fenofibrato, rispetto alle sole statine, è stato di 3.75.
I tassi di incidenza di insufficienza renale e pancreatite con l’uso di statine sono stati di 108.87 su 100.000 pazienti per anno e di 45.76 su 100.000 pazienti per anno, rispettivamente; i rapporti aggiustati di tassi d’incidenza per combinazioni con statine e Fenofibrato, rispetto alle sole statine, sono stati di 1.47 e di 2.87, rispettivamente. Il tasso di incidenza di danno epatico con l’uso di statine è stato di 8.57 su 100.000 pazienti per anno, con nessuna differenza di rischio tra i gruppi di esposizione.
In conclusione, il rischio di rabdomiolisi è risultato basso, anche se è stato più alto nei pazienti trattati per la prima volta con una terapia di combinazione di statine e fibrato rispetto a quelli trattati con entrambi ma in monoterapia.
Il rischio di pancreatite è stato maggiore nei pazienti trattati con Fenofibrato, sia in combinazione con le statine sia da solo. ( Xagena2010 )
Enger C et al, Am J Cardiol 2010; 106: 1594-1601
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