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Correlazioni in Medicina



Il Folato nella prevenzione dei difetti del tubo neurale: importanza dell’aspetto nutrizionale


Il termine generico folato/ o folati ( Vitamina B9 ) si indicano tutti i composti della famiglia dei pteroilglutammati, coenzimi con attività vitaminica, coinvolti in un certo numero di reazioni essenziali per un normale metabolismo.

I folati, strutturalmente correlati e metabolicamente interconvertibili, sono indispensabili per la sintesi sia di nucleotidi purinici e pirimidinici sia della metionina per rimetilazione, in presenza della Vitamina B12, dell'omocisteina.
I Folati sono importanti per la sintesi del DNA e delle proteine, la formazione dell'emoglobina e, particolarmente, per i tessuti che vanno incontro a processi di proliferazione e differenziazione, come i tessuti embrionali.

E' inoltre noto che carenze di cobalamina e/o di folato, oltre ad essere responsabili, negli adulti, di anemia megaloblastica e patologie del sistema nervoso centrale e periferico, sono fra le principali cause che conducono all'iperomocisteinemia.

Il folato non viene prodotto dall'organismo, se non in piccola parte dalla flora batterica intestinale, ma deve essere assunto con il cibo. Il suo fabbisogno quotidiano, in condizioni normali, è di circa 0,2 mg.
Negli ultimi decenni, il folato è stato riconosciuto come essenziale nella prevenzione delle malformazioni neonatali, particolarmente di quelle a carico del tubo neurale, che si possono originare nelle prime fasi dello sviluppo embrionale. Durante la gravidanza, quindi, il fabbisogno di folato raddoppia a 0,4 mg perché il feto utilizza le riserve materne e, durante l'allattamento, non deve scendere al di sotto di 0.3 mg.

Il folato ( naturale ), assunto con la dieta sotto forma di poliglutammati, contribuisce anche a prevenire altre situazioni di rischio per la salute e sembra, inoltre, giocare un ruolo, non ancora ben chiarito, nella prevenzione di altri difetti e malformazioni congenite, come la labiopalatoschisi e alcuni difetti cardiaci congeniti.

I folati poliglutammati provenienti dall’alimentazione, idrolizzati dalla gamma-glutamil carbossipeptidasi ( o coniugasi ) formano il monoglutammato, forma circolante della vitamina. La mancanza di coniugasi ( ad esempio, nelle malattie che degenerano la mucosa intestinale ) produce deficit di folato e richiede la somministrazione di Acido Folico ( sintetico ).

Una riduzione dell'assorbimento di folato, e/o un conseguente aumento del fabbisogno, possono derivare anche dall'assunzione di alcuni farmaci ( barbiturici, estroprogestinici ), da un elevato consumo di alcol, dal diabete mellito insulino-dipendente, dalla celiachia, o da alcune specifiche varianti di geni coinvolti nel metabolismo dei folati ( metilene-tetraidrofolato-reduttasi, recettore dei folati ).
Se le donne in età fertile presentano uno di questi fattori di rischio, è necessario che assumano con particolare attenzione la vitamina nel periodo periconcezionale.

Le donne che rientrano in gruppi ad alto rischio ( quelle che presentano una certa familiarità con malattie del tubo neurale, o che hanno avuto una precedente gravidanza con un difetto del tubo neurale, o che sono affette da diabete mellito, obesità o epilessia ) dovrebbero essere monitorate con particolare cura dagli operatori sanitari in quanto potrebbero necessitare di quantità maggiori di Folato e/o di Acido Folico. Tuttavia, studi recenti suggeriscono che un eccessivo accumulo di vitamina sintetica può dare effetti avversi ancora in corso di accertamento. ( Xagena2008 )

Bamonti F, Ligand Assay, 2008


Gyne2008

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