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Osteoporosi: le donne sottoposte a terapia con bifosfonati sono ancora a rischio di fratture


Uno studio ha mostrato che le donne che vengono trattate con bifosfonati per almeno 2 anni rimangono a rischio di fratture.
Il 7% è andata incontro a fratture osteoporotiche e il 35% a fratture in generale; inoltre è stata riscontrata diminuzione della densità minerale ossea o osteoporosi persistente.

Sono stati analizzati i dati di 7.435 donne di almeno 50 anni ( età media, 68 anni; 77% donne di razza bianca ) che stavano assumendo terapia a base di bifosfonati per via orale per almeno 2 anni.
Sono stati utilizzati i dati di Indiana Network for Patient Care.
L’analisi ha riguardato le fratture a basso trauma tra i mesi 7 e 36, un T-score persistente di -2.5 o inferiore, e le diminuzioni nella densità minerale ossea a qualsiasi sito scheletrico del 5% o superiore.

All'interno della coorte, 3.110 donne avevano dati di densitometria ossea mediante DXA ( assorbimetria a raggi X a doppia energia ) sia da 2 anni prima sia da 1 a 3 anni dopo il periodo di adesione al trattamento.

Nell’intera coorte, il 7% ( n=499 ) è andato incontro a una frattura osteoporotica incidente; il 2% ( n=174 ) ha sperimentato due o più distinti eventi di frattura nel periodo 7-36 mesi.

Tra le 601 donne che avevano i dati DXA sia pre- sia post-adesione al trattamento, atti a valutare il cambiamento della densità minerale ossea ( BMD ), il 6% ha presentato fratture; il 22% aveva un T-score post-trattamento di -2.5 o superiore, e il 16% ha registrato una diminuzione della densità minerale ossea del 5% o superiore.

Gli endpoint compositi si sono verificati nel 35% della coorte.

La frattura incidente era predetta da età, precedente frattura e da una varietà di comorbilità, ma non dalla razza, dal trattamento con glucocorticoidi o dal tipo di bifosfonato.

Nonostante l'adesione alla terapia, una parte sostanziale di pazienti trattate con bifosfonati per via orale rimangono a rischio di fratture, e un terzo dei pazienti ha sperimentato un risultato clinico non-ottimale.
Sebbene gli studi clinici abbiano indicato una diminuzione del rischio di frattura anche con cali nella densità minerale ossea durante la terapia con bifosfonati, il vantaggio raggiunto da tali pazienti non è stato ottimale. ( Xagena2015 )

Fonte: Bone, 2015

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