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Correlazioni in Medicina



Bevande ricche di fruttosio associate a rischio di gotta nelle donne


Le bevande ricche di fruttosio come la soda dolcificata con zucchero e il succo d'arancia possono aumentare i livelli sierici di acido urico e, quindi, il rischio di gotta, ma i dati prospettici sulla correlazione sono limitati.

È stato svolto uno studio con l’obiettivo di esaminare la relazione tra assunzione di bevande ricche di fruttosio e il rischio di incidenza di gotta tra le donne.

Nel Nurses' Health Study ( NHS ), uno studio prospettico di coorte statunitense svolto nel corso di 22 anni ( 1984-2006 ), sono stati analizzati i dati di 78.906 donne senza storia pregressa di gotta che hanno fornito informazioni riguardo all'assunzione di bevande e di fruttosio, attraverso questionari convalidati di frequenza alimentare.
Sono stati valutati i casi incidenti di gotta che corrispondevano ai criteri dell'American College of Rheumatology ( ACR ).

Nel corso di 22 anni di follow-up, sono stati documentati 778 casi confermati di incidenza di gotta.

La maggiore assunzione di soda dolcificata con zucchero è risultata indipendentemente associata all'aumento del rischio di gotta.
Rispetto al consumo di una dose inferiore a una porzione al mese di soda dolcificata con zucchero, il rischio relativo multivariato di gotta per una porzione al giorno è stato di 1.74, e per 2 o più porzioni al giorno di 2.39 ( p
Le bibite analcoliche dietetiche non sono state associate al rischio di gotta ( p=0.27 per trend ).

Rispetto al più basso quintile di fruttosio assunto, il rischio relativo multivariato di gotta nel quintile più alto è stato di 1.62 ( p=0.004 per trend ) ( differenza di rischio di 28 casi per 100.000 persone all’anno ).

In conclusione, all’interno della coorte di donne esaminate, il consumo di bevande ricche di fruttosio è risultato associato ad un aumentato rischio incidente di gotta, anche se il contributo di queste bevande al rischio di gotta nella popolazione è probabilmente modesto, dato il basso tasso di incidenza tra le donne. ( Xagena2010 )

Choi HK et al, JAMA 2010; 304: 2270-2278


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