Associazione tra rosacea e rischio di glioma
La rosacea, una comune malattia della pelle del viso, ha una patogenesi poco conosciuta in cui una maggiore attività della metalloproteinasi della matrice potrebbe avere un ruolo importante.
Il glioma rappresenta l'80% di tutti i tumori maligni primari del sistema nervoso centrale, e questi tumori mostrano anche upregulation di alcune metalloproteinasi della matrice.
È stata studiata l'associazione tra rosacea e rischio di glioma in uno studio di coorte della popolazione danese.
Tutti i cittadini danesi a partire da 18 anni dal 1997 al 2011 erano eleggibili per l'inclusione.
In totale 5.484.910 individui erano eleggibili per l'analisi; di questi, 68.372 erano affetti da rosacea e 5.416.538 costituivano la popolazione di riferimento.
Il risultato di interesse era una diagnosi di glioma.
Sono stati calcolati i tassi di incidenza per 10.000 anni-persona, e sono stati stimati gli incidence rate ratio ( IRR ) aggiustati per età, sesso e status socio-economico.
Dei 5.484.910 individui nella popolazione in studio, 21.118 persone hanno sviluppato glioma durante il periodo di studio, di cui 20.934 dei 5.416.538 individui nella popolazione di riferimento ( 50.4% donne; età media, 40.8 anni ) e 184 dei 68.372 pazienti con rosacea ( 67.3% donne; età media, 42.2 anni ).
Il tasso di incidenza di glioma è stato pari al 3.34 nella popolazione di riferimento e 4.99 nei pazienti con rosacea.
L’incidence rate ratio aggiustato di glioma nei pazienti con rosacea è stato pari a 1.36 nella analisi primaria.
Quando le analisi sono state limitate a pazienti con una diagnosi primaria di rosacea ( n=964 ), l’incidence rate ratio aggiustato è stato 1.82.
In conclusione, la rosacea è risultata associata a un aumento significativo del rischio di glioma in una coorte nazionale.
Questa associazione può essere mediata in parte da meccanismi dipendenti dalla metalloproteinasi della matrice.
Nei pazienti con rosacea può essere giustificata una maggiore attenzione ai sintomi neurologici. ( Xagena2016 )
Egeberg A et al, JAMA Dermatol 2016; 152: 541-545
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