Il grasso pericardico associato alla presenza della fibrillazione atriale e alla gravità della aritmia dopo ablazione
Dopo l'ablazione, il volume di grasso del pericardio è risultato correlato alla presenza e alla gravità della fibrillazione atriale, così come a esiti meno favorevoli.
I risultati appaiono essere coerenti con l'ipotesi di un effetto patogeno locale del grasso pericardico sul substrato aritmogeno alla base della fibrillazione striale.
Un gruppo di Ricercatori in Australia ha esaminato 110 pazienti sottoposti ad ablazione per la prima volta della fibrillazione striale, e 20 pazienti senza fibrillazione atriale ( gruppo controllo ) mediante risonanza magnetica cardiaca per la quantificazione dei volumi di grasso pericardio, periventricolare, periatriale.
I pazienti sono stati seguiti a 3, 6, 9, 12, 18 e 24 mesi, e quindi su base annua fino a recidiva di fibrillazione atriale.
Dopo aggiustamento multivariato, nonché ulteriore adeguamento per il peso corporeo, i volumi di grasso pericardico sono risultati fortemente correlati alla presenza di fibrillazione atriale ( P=0.005 ), al burden dei sintomi di fibrillazione atriale ( P=0.003 ) e la cronicità della fibrillazione atriale ( P=0.015 ).
Inoltre, i volumi di grasso pericardico erano predittivi di recidiva di fibrillazione atriale, con il volume più esteso associato a una più precoce recidiva di fibrillazione atriale dopo la procedura ablativa ( P=0.035 ), mentre l’indice di massa corporea ( BMI ) e la superficie corporea non sono risultati predittivi.
L’analisi dell’atrio sinistro ha anche rivelato che ogni aumento di un deviazione standard in grasso periatriale, grasso periventricolare e nel grasso pericardico totale statisticamente ha portato a significativi guadagni in termini di volume dell'atrio sinistro dopo gli aggiustamenti ( P
Fonte: Journal of American College of Cardiology, 2011
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