L’interruzione del trattamento antiretrovirale nei pazienti infettati con ceppi HIV farmaco-resistenti non produce benefici, anzi è associata ad una maggiore progressione della malattia
Uno studio, sponsorizzato dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases ( NIAD / NIH ), ha confrontato due strategie per il trattamento dei pazienti con ceppi del virus HIV che presentavano una multi-drug resistance ( resistenza a diversi farmaci anti-HIV ).
Un totale di 270 pazienti è stato assegnato in modo random all’interruzione del trattamento di 4 mesi prima di iniziare un nuovo regime di trattamento anti-HIV ( gruppo interruzione-trattamento ) o direttamente al nuovo trattamento ( gruppo trattamento ).
Dopo un periodo di circa 11,6 mesi, è stata osservata progressione della malattia o morte nel 16% ( 22/138 ) dei pazienti del gruppo interruzione-trattamento e nel 9% ( 12/132 ) dei pazienti del gruppo trattamento.
Le morti sono state 8 per ciascun gruppo.
Nel gruppo interruzione-trattamento il 64% dei pazienti ha presentato una trasformazione parziale o completa dei ceppi HIV alla forma wild-type.
I risultati di questo studio indicano che nei pazienti infettati con ceppi HIV farmaco-resistenti, l’interruzione del trattamento è associata ad una maggiore progressione della malattia. Inoltre non conferisce benefici immunologici o virologici nè migliora la qualità della vita. ( Xagena2003 )
Lawrence J et al, N Engl J Med 2003; 349:837-846
Inf2004 Farma2003