Razionale di impiego del Mitoxantrone nella sclerosi multipla
Il Mitoxantrone (Novantrone ) appartiene alla famiglia dell’antracendione sviluppato per il trattamento delle neoplasie.
Il suo impiego nel trattamento della sclerosi multipla è in continua crescita.
Il trattamento della sclerosi multipla con Mitoxantrone è stato studiato a partire dalla fine degli anni 80.
Il farmaco è stato autorizzato in alcuni Paesi per il trattamento della sclerosi multipla progressiva secondaria, progressiva con recidive, o recidivante-remittente in peggioramento.
Non esistono evidenze di efficacia nella sclerosi multipla progressiva primaria o negli stati più avanzati di sclerosi multipla progressiva secondaria al disopra di un punteggio di 6 alla scala EDSS ( Expanded Disability Status Scale ).
Il Mitoxantrone ha effetti immunitari selettivi nella sclerosi multipla, diminuendo i livelli del fattore di necrosi tumorale alfa ( TNF-alfa, Tumor Necrosis Factor ), di interleuchina-2 ( IL-2 ), interleuchina-2R-beta 1 ( IL-2R-beta1 ), interleuchina-10 ( il-10 ) e interferone-gamma ( IFN-gamma ).
Gli effetti indesiderati del Mitoxantrone comprendono: nausea, alopecia, infezioni, disordini del ciclo mestruale, rischio di cardiotossicità e di neoplasie.
Sono impiegati diversi regimi terapeutici.
I due regimi più comunemente usati sono:
- Mitoxantrone 12mg/m2 per via endovenosa ogni 3 mesi per 2 anni;
- Mitoxantrone 20mg ( per via endovenosa ) associati a 1g di Metilprednisolone ( per via endovenosa ) ogni 4 settimane per 6 mesi.
La dose cumulativa nei pazienti con sclerosi multipla è di 140mg/m2.
Attualmente, il Mitoxantrone è impiegato come farmaco di seconda linea nei pazienti con sclerosi multipla per i quali la malattia non è controllata da Interferone-beta o da Glatiramer. ( Xagena2004 )
Edan G et al, J Neurol Sci 2004; 223: 35-39
Neuro2004 Farma2004