Il Natalizumab risulta efficace nel trattamento della malattia di Crohn, attiva
L’ipotesi su cui hanno lavorato i Ricercatori del Natalizumab Pan-European Study Group è che nelle malattie infiammatorie croniche, come nella malattia di Crohn , la migrazione dei leucociti al parenchima e la loro attivazione nei siti infiammatori è mediata in parte dalle integrine alfa4.
E’ stato condotto uno studio per valutare l’effetto del Natalizumab ( Antegren ), un anticorpo monoclonale umanizzato integrina-specifico , in 248 pazienti con malattia di Crohn, moderata-grave.
I pazienti sono stati assegnati in modo random a ricevere uno di 4 trattamenti: 2 infusioni di placebo; un’infusione di Natalizumab ( 3mg/kg ) seguita da placebo ; 2 infusioni di Natalizumab ( 3mg/kg ) ; 2 infusioni di Natalizumab ( 6mg/kg ).
Alla 6^ settimana i gruppi di pazienti a cui sono state somministrate 2 infusioni di Natalizumab (6mg/kg) non hanno mostrato una più significativamente alta percentuale di remissione clinica (definita da un punteggio inferiore a 150 al Crohn’s Disease Index ) rispetto al gruppo placebo.
Tuttavia entrambi i gruppi che hanno ricevuto 2 infusioni di Natalizumab avevano una maggiore percentuale di remissione rispetto al gruppo trattato con placebo.
Il Natalizumab ha anche prodotto un significativo miglioramento nelle percentuali di risposta (definite da una riduzione di almeno 70 punti nel punteggio del Crohn’s Disease Activity Index).
La più alta percentuale di remissione è stata del 44% e la più alta percentuale di risposta è stata del 71% ( alla 6^ settimana nel gruppo che ha ricevuto 2 infusioni di Natalizumab 3mg/kg ).
Le 2 infusioni di Natalizumab 6mg/kg e di 3mg/kg hanno presentato effetti simili.
I livelli di proteina C reattiva sono migliorati nei gruppi che hanno ricevuto 2 infusioni di Natalizumab.
La percentuale di effetti indesiderati è risultata simile in tutti e 4 i gruppi. ( Xagena 2003 )
Ghosh S et al, N Engl J Med 2003; 348:24-32