Tempo alla riperfusione angiografica ed esito clinico dopo ictus ischemico acuto
Lo studio IMS ( Interventional Management of Stroke ) III non ha mostrato un beneficio clinico del trattamento endovascolare rispetto alla somministrazione endovenosa di Alteplase ( attivatore tissutale ricombinante del plasminogeno; Actilyse ) da solo per gli ictus ischemici da moderati a gravi.
La riperfusione tardiva del tessuto che non era più recuperabile potrebbe essere una spiegazione, come suggerito da precedenti studi esploratori che hanno mostrato una associazione tra il tempo alla riperfusione e il buon esito clinico.
In una analisi pre-pianificata dello studio IMS III si è cercato di validare questa associazione.
Sono stati utilizzati i dati per i pazienti con occlusioni complete dell’arteria prossimale nel circolo anteriore che avevano ricevuto trattamento endovascolare e avevano raggiunto la riperfusione angiografica ( punteggio alla scala TICI [ Thrombolysis in Cerebral Infarction ] di grado 2-3 ) durante la procedura endovascolare ( entro 7 ore dall’insorgenza dei sintomi ).
La regressione logistica è stata utilizzata come modello per l’esito clinico favorevole ( definito come una modificazione del punteggio alla Rankin Scale di 0-2 a 3 mesi ) come funzione del tempo alla riperfusione.
Sono state prespecificate le variabili da prendere in considerazione per l’aggiustamento, che includevano età, punteggio basale alla scala NIHSS ( National Institutes of Health Stroke Scale ), sesso e glicemia basale.
Dei 240 pazienti eleggibili per l’inclusione nell’analisi, 182 ( 76% ) hanno ottenuto la riperfusione angiografica.
Il tempo medio dall’insorgenza del sintomo alla riperfusione ( cioè il termine della procedura ) è stato di 325 minuti.
Un aumento del tempo alla riperfusione è stato associato a una diminuzione della probabilità del buon esito clinico ( rischio relativo non-aggiustato per ogni ritardo di 30 minuti 0.85; rischio relativo aggiustato 0.88 ).
In conclusione, ritardi nel tempo alla riperfusione angiografica portano a una diminuzione della probabilità di ottenere un buon esito clinico nei pazienti dopo ictus da moderato a grave. ( Xagena2014 )
Khatri P et al, Lancet Neurol 2014; 13: 567-574
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