Remdesivir per il trattamento dell'infezione da virus SARS-CoV-2
Sebbene diversi agenti terapeutici siano stati valutati per il trattamento della malattia da coronavirus 2019 ( Covid-19 ), nessun agente antivirale si è ancora dimostrato efficace.
È stato condotto uno studio in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo di Remdesivir ( Veklury ) per via endovenosa in adulti ricoverati con Covid-19 e con evidenza di infezione del tratto respiratorio inferiore.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Remdesivir ( dose di carico di 200 mg il giorno 1, seguita da 100 mg al giorno per un massimo di 9 giorni aggiuntivi ) o placebo per un massimo di 10 giorni.
L'esito primario era il tempo alla guarigione, definita dalla dimissione dall'ospedale o dal ricovero solo per scopi di controllo delle infezioni.
In totale 1.062 pazienti sono stati sottoposti a randomizzazione: 541 assegnati a Remdesivir e 521 a placebo.
Coloro che hanno ricevuto Remdesivir hanno avuto un tempo di guarigione mediano di 10 giorni, rispetto a 15 giorni per coloro che hanno ricevuto placebo ( rate ratio per la guarigione, 1.29; P minore di 0.001 ).
In un'analisi è stato riscontrato che i pazienti trattati con Remdesivir avevano maggiori probabilità di ottenere un miglioramento clinico al giorno 15 rispetto a quelli trattati con il placebo ( odds ratio, OR=1.5, dopo aggiustamento per l'effettiva gravità della malattia ).
Le stime di Kaplan-Meier della mortalità sono state del 6.7% con Remdesivir e dell'11.9% con placebo entro il giorno 15 e dell'11.4% con Remdesivir e del 15.2% con placebo entro il giorno 29 ( hazard ratio, HR=0.73).
Eventi avversi gravi sono stati segnalati in 131 dei 532 pazienti che hanno ricevuto Remdesivir ( 24.6% ) e in 163 dei 516 pazienti che hanno ricevuto placebo ( 31.6% ).
I dati hanno mostrato che Remdesivir è risultato superiore al placebo nell'accorciare il tempo alla guarigione negli adulti ospedalizzati con Covid-19 ed evidenza di infezione del tratto respiratorio inferiore. ( Xagena2020 )
Beigel JH et al, N Engl J Med 2020; 383: 1813-1826
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