Trattamento della sincope inspiegata
L'origine del 40% dei casi di sincope rimane sconosciuta anche dopo un iter diagnostico completo. Studi precedenti hanno suggerito che il test ATP ( Adenosina trifosfato ) ha valore nella selezione di una terapia di successo.
Uno studio in cieco, multicentrico, randomizzato, di superiorità ha valutato se, in soggetti con sincope di origine sconosciuta, la stimolazione cardiaca selettiva nei pazienti con un test ATP positivo determina un minor numero di recidive rispetto alle persone che non ricevono la stimolazione.
Dal 2000 al 2005, 80 pazienti consenzienti ( età media 75.9 anni, 81% donne, 56% senza diagnosi di cardiopatia strutturale ) con sincope di origine sconosciuta e blocco atrio-ventricolare o seno-atriale di durata superiore a 10 secondi ( media, 17.9 secondi ) trattati con ATP ( 20 mg in bolo endovenoso ) sono stati reclutati da 10 ospedali; è stato loro impiantato un pacemaker programmabile e sono stati randomizzati a stimolazione attiva ( stimolazione a doppia camera a 70 bpm ) o stimolazione di rinforzo ( stimolazione atriale a 30 bpm ).
I pazienti sono stati seguiti regolarmente per un massimo di 5 anni per qualsiasi ricorrenza di sincope, che rappresentava l'endpoint primario.
Il follow-up medio è stato di 16 mesi.
La sincope ha recidivato in 8 pazienti su 39 ( 21% ) randomizzati a stimolazione attiva e in 27 su 41 ( 66% ) randomizzati a stimolazione di rinforzo ( controllo ), portando ad un hazard ratio ( HR ) di 0.25.
Dopo la ricorrenza, i 27 pazienti di controllo con recidiva sono stati riprogrammati per la stimolazione attiva e solo 1 ha riportato sincope successiva.
In conclusione, questo studio ha indicato che, nei pazienti anziani con sincope di origine sconosciuta e test ATP positivo, la stimolazione attiva a doppia camera riduce il rischio di recidiva di sincope del 75%. ( Xagena2012 )
Flammang D et al, Circulation 2012; 125: 31-36
Cardio2012