Uno studio genetico ha individuato un possibile impatto delle statine sulle attività cognitive
Uno studio genetico ha indicato che le statine potrebbero avere un impatto sulle capacità cognitive, ma per gli esperti questi dati dovrebbero essere interpretati con cautela.
L'abbassamento dei livelli di colesterolo LDL mediante le statine ( farmaci ipocolesterolemizzanti ) può provocare effetti neurocognitivi avversi mentre gli inibitori di PCSK9, che riducono anche le LDL ma attraverso un meccanismo diverso, possono avere un profilo cognitivo più neutro.
Queste le conclusioni di una nuova analisi di randomizzazione mendeliana.
Tra gli oltre 740.000 partecipanti arruolati in diverse banche di dati genetici, lo studio ha rilevato che i polimorfismi a singolo nucleotide ( SNP ) nel gene che codifica per HMGCR ( 3-Idrossi-3-metilglutaril-coenzima A reduttasi ), il bersaglio della terapia con statine, sono stati associati a un impatto negativo su diverse misure della funzione cognitiva.
Questi SNP nel gene HMGCR imitano l'effetto della terapia con statine e suggeriscono che potrebbe essere necessaria cautela quando si prescrivono i farmaci che abbassano il colesterolo LDL.
Qualsiasi potenziale effetto avverso dell'inibizione di HMGCR sulla neurocognizione probabilmente non supera i benefici cardiovascolari dell'uso di statine. I risultati degli studi di randomizzazione mendeliana in generale, e in particolare degli studi di randomizzazione mendeliana con target di farmaci, dovrebbero essere interpretati con attenzione e con estrema cautela.
Dieci anni fa, l'Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ), aveva aggiornato la scheda tecnica delle statine per avvertire di una possibile associazione con il deterioramento cognitivo, osservando che l'effetto collaterale è generalmente non-grave e reversibile se le statine vengono sospese.
Nel corso degli anni, i cambiamenti nella memoria e/o nella attività cognitiva associati alle statine sono emersi in vari studi, analisi e rapporti, ma le evidenze sono state generalmente deboli.
Alcuni studi hanno dimostrato che la memoria e la funzione cognitiva possono essere compromesse dalle statine, altri non hanno mostrato alcun declino cognitivo e altri ancora hanno suggerito che le statine possono effettivamente ridurre il rischio di demenza, malattia di Alzheimer e deterioramento neurologico in alcuni pazienti.
Molteplici meta-analisi e recensioni sono state pubblicate nel corso degli anni, con la maggior parte, ma non tutte, che hanno concluso che le statine non hanno un effetto negativo sulla attività cognitiva o sulla demenza.
Nel 2018, l'American Heart Association ( AHA ) ha rilasciato una dichiarazione scientifica per affermare che non c'erano evidenze convincenti di una relazione causale tra l'uso di statine e la funzione cognitiva.
Un'analisi dello studio ASPREE ha rilevato che la terapia con statine negli adulti di età pari o superiore a 65 anni non era associata a demenza incidente, decadimento cognitivo lieve o qualsiasi misura individuale, come attività cognitiva globale, memoria, linguaggio e funzione esecutiva e velocità psicomotoria.
Affrontando i possibili rischi con i nuovi inibitori PCSK9, lo studio EBBINGHAUS, una sottoanalisi dello studio FOURIER, ha mostrato che Evolocumab non ha avuto alcun impatto su una varietà di misure cognitive rispetto al placebo in 19 mesi di follow-up.
Uno dei principali limiti degli studi randomizzati e controllati ( RCT ) esistenti per le statine e gli inibitori di PCSK9 nello spazio neurocognitivo è rappresentato da brevi tempi di follow-up.
Data questa mancanza di dati a lungo termine, i ricercatori hanno voluto studiare le relazioni basate sulla genetica tra l'inibizione di HMGCR e di PCSK9 e una serie di endpoint neurocognitivi.
L'analisi di randomizzazione mendeliana con target farmaco ha valutato l'inibizione di PCKS9 e di HMGCR concentrandosi sugli SNP situati nei geni codificanti PCSK9 e HMGCR.
Sono stati prese in esame pazienti di origine prevalentemente europea che facevano parte dell'Alzheimer's Disease Neuroimaging Initiative, della UK Biobank e del Global Lipid Genomics Consortium, tra gli altri.
Non è emersa alcuna associazione significativa tra l'inibizione di PCSK9 e qualsiasi misura della funzione cognitiva, mentre l'inibizione di HMGCR è risultata associata a effetti dannosi sulle prestazioni cognitive ( beta = -0.082; P = 0.03 ), tempi di reazione ( beta = 0.00064; P = 0.0002 ) e superficie corticale media ( beta = -0.18; P = 0.03 ).
Né l'inibizione di PCSK9 né di HMGCR hanno avuto alcun effetto sugli esiti correlati alla malattia di Alzheimer o sulla demenza a corpi di Lewy.
Inserendo le evidenze nel contesto di altri studi, i dati hanno indicato che l'inibizione di PCSK9 ha un impatto neurocognitivo neutro, ma che sono necessari ulteriori studi, in particolare studi randomizzati e controllati a lungo termine.
Uno dei migliori studi randomizzati e controllati che hanno dimostrato che le statine sono sicure in una popolazione che potrebbe essere vulnerabile al deterioramento cognitivo è PROSPER.
In questo studio del 2002 su pazienti anziani ( età compresa tra 70 e 82 anni ) con o in fase di sviluppo di malattie vascolari, i ricercatori non hanno riscontrato segni di deterioramento cognitivo o disabilità durante un follow-up di 3.2 anni. ( Xagena2022 )
Fonte: Journal of the American College of Cardiology, 2022
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