ADAPT-DES: gli antiacidi della classe degli inibitori della pompa protonica aumentano l’alta reattività piastrinica nei pazienti sottoposti a PCI con stenting
La somministrazione concomitante di inibitori della pompa protonica ( PPI ) e della doppia terapia antiaggregante produce un aumento dei tassi di alta reattività piastrinica nei pazienti sottoposti a procedura PCI ( intervento coronarico percutaneo ) con stent a rilascio di farmaco, secondo i risultati del Registro ADEPT-DES.
Sono stati valutati i dati di 8.582 pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo presso 11 Centri negli Stati Uniti e in Germania.
La coorte comprendeva 2.697 pazienti che stavano assumendo antiacidi della classe degli inibitori della pompa protonica al momento dell'intervento, e 2.162 che avevano ricevuto una prescrizione di un inibitore della pompa protonica al momento della dimissione dall'ospedale.
Tutti i pazienti sono stati trattati con terapia antipiastrinica.
E’ stato utilizzato il test VerifyNow P2Y12 per valutare la reattività piastrinica durante trattamento dopo una dose di carico di Clopidogrel ( Plavix ) e impianto di successo di uno stent a rilascio di farmaco, con un follow-up di 2 anni.
L'endpoint primario era la trombosi dello stent definita o probabile, con altri endpoint valutati tra cui la mortalità per tutte le cause, infarto miocardico e sanguinamento clinicamente rilevante.
I pazienti avevano alta reattività piastrinica, definita come più di 208 unità di reazione P2Y12, nel 48.5% dei casi nel gruppo inibitori della pompa protonica e nel 40.8% tra coloro che non avevano assunto questi antiacidi ( p inferiore a 0.0001 ).
I risultati delle analisi aggiustate hanno indicato l’esistenza di una associazione indipendente tra uso di inibitori della pompa protonica ed elevata reattività piastrinica ( odds ratio, OR=1.38; IC 95%, 1.25-1.52 ).
Nessuna associazione significativa è stata riscontrata tra uso di inibitori della pompa protonica e aumentato rischio di trombosi dello stent, sia in ospedale sia nei 2 anni post-dimissione.
I risultati dell’analisi multivariata con abbinamento per propensione a 2 anni di follow-up hanno indicato una associazione indipendente tra uso di inibitori della pompa protonica e aumentato rischio di MACE ( eventi avversi miocardici gravi ), definiti come morte cardiaca, infarto miocardico o rivascolarizzazione della lesione target guidata dalla ischemia ( hazard ratio, HR=1.21; IC 95%, 1.04-1.42 ).
E’ stata anche osservata una associazione borderline significativa tra uso di inibitori della pompa protonica e la rivascolarizzazione del vaso target clinicamente guidata ( HR=1.27; IC 95%, 1.09-1.49 ), assieme a una forte tendenza verso un aumento del rischio di mortalità nel gruppo inibitori della pompa protonica ( HR=1.28; 95% CI, 1-1.63 ).
Tuttavia, il sanguinamento clinicamente rilevante a 2 anni, al di fuori dal contesto ospedaliero non è aumentato nel gruppo inibitori della pompa protonica ( HR=1.03; IC 95%, 0.84-1.26 ).
Nei pazienti trattati con Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) e Clopidogrel dopo impianto di successo di stent medicato nel Registro ADAPT-DES, la somministrazione concomitante di un inibitore della pompa protonica è risultata associata ad alta reattività piastrinica e a un aumento del tasso di gravi eventi avversi cardiaci durante i 2 anni di follow-up. ( Xagena2015 )
Fonte: Circulation: Cardiovascular Interventions, 2015
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