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Correlazioni in Medicina



Ictus ischemico: fattori di rischio per l’ictus e la mortalità entro 30 giorni dopo endoarteriectomia carotidea e stenting carotideo


L’endoarteriectomia carotidea ( CEA ) e lo stenting dell’arteria carotide ( CAS ) trovano impiego nella prevenzione dell’ictus ischemico nei pazienti con stenosi dell’arteria carotide interna.
Una migliore conoscenza dei fattori di rischio potrebbe migliorare l’assegnazione dei pazienti a queste procedure e ridurre il rischio globale.

Una sotto-analisi dello studio SPACE ( Stent-Protected Angioplasty versus Carotid Endarterectomy in Symptomatic Patients ) ha valutato il rischio di ictus o di morte, associata ad endoarteriectomia carotidea e a stenting carotideo nei pazienti con differenti fattori di rischio.

Sono stati analizzati i dati di 1.196 pazienti, assegnati in modo casuale ad endoarteriectomia e allo stenting carotideo nello studio SPACE.

L’endpoint primario era rappresentato da morte o ictus ipsilaterale ( ischemico o emorragico ) con sintomi della durata superiore a 24 ore tra la randomizzazione ed i 30 giorni dopo la terapia.

Sono state valutate 6 variabili predefinite come potenziali fattori di rischio per questo outcome: età, sesso, tipo di evento, sito di intervento, grado di stenosi, e presenza di stenosi controlaterale ad alto grado oppure occlusione.

Il rischio di ictus ipsilaterale o di morte è aumentato in modo significativo con l’età nel gruppo stenting carotideo ( p=0.001 ), ma non nel gruppo sottoposto ad endoarteriectomia carotidea ( p=0.534 ).

Dall’analisi è emerso che l’età di 68 anni fornisce il miglior limite di separazione tra la popolazione ad alto rischio e quella a basso rischio, a cui è stato impiantato uno stent a livello carotideo: l’incidenza di eventi dell’outcome primario era 2.7% nei pazienti di 68 anni o più giovani, e 10.8% nei pazienti più anziani.

Le altre variabili non differivano tra endoarteriectomia carotidea e stenting dell’arteria carotide.

Pertanto, dallo studio è emerso che solo l’età era significativamente associata al rischio di ictus e di morte. ( Xagena2008 )

Stingele R et al, Lancet Neurology 2008; 7 : 216-222

Neuro2008

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