Studio IMPRESS : il Prednisone previene la ristenosi dopo impianto di stent nell’arteria coronarica
I corticosteroidi hanno la capacità di ridurre la risposta infiammatoria associata all’impianto di stent.
Lo studio IMPRESS ha valutato l’effetto del Prednisone per os sulla incidenza di ristenosi dopo impianto di stent nei pazienti con marker di infiammazione sistemica persistentemente elevati dopo la procedura.
Un totale di 83 pazienti è stato sottoposto con successo ad impianto di stent. I livelli di proteina C-reattiva dopo 72 ore dalla procedura, sono risultati superiori a 0,5 mg/dl.
Questi pazienti sono stati randomizzati a ricevere per 45 giorni Prednisone per os o placebo..
L’end point primario clinico era rappresentato dalla sopravvivenza libera da eventi ad 1 anno ( definita come sopravvivenza libera da morte, da infarto miocardico e dal presentarsi di sintomi richiedenti un’ulteriore rivascolarizzazione).
L’end point angiografico era rappresentato da ristenosi e da perdita tardiva del lume, a 6 mesi.
La percentuale di sopravvivenza libera da eventi ad 1 anno è stata del 93% e del 65% nei pazienti trattati con Prednisone e con placebo, rispettivamente ( rischio relativo: 0,18, 0,05-0,61; P=0,0063).
La percentuale di ristenosi a 6 mesi e di perdita tardiva del lume è risultata più bassa tra i pazienti trattati con Prednisone che tra i pazienti trattati con placebo ( 7% versus 3%, P=0,001, e 0,39 +/-0,6 mm versus 0,85 +/- 0,6 mm, P=0,001, rispettivamente ).
Nei pazienti con alti e persistenti livelli di proteina C reattiva dopo impianto di stent a livello coronarico, la terapia immunosoppressiva per os con Prednisone ha prodotto una significativa riduzione degli eventi clinici e della percentuale di ristenosi. ( Xagena2002 )
Versaci F et al, J Am Coll Cardiol 2002; 40: 1935-1942