Nintedanib presenta efficacia paragonabile a Sunitinib, ma una minore incidenza di eventi avversi nel carcinoma a cellule renali
Da uno studio di fase II è emerso che Nintedanib presenta una efficacia simile a Sunitinib ( Sutent ) nei pazienti non-trattati in precedenza con carcinoma renale avanzato, ma una più bassa frequenza di stomatite e di eventi avversi dermatologici.
Nintedanib non è apparso associato a prolungamento dell'intervallo QT.
I farmaci anti-angiogenesi sono efficaci nel carcinoma a cellule renali, ma associati a effetti tossici significativi. Circa il 20% dei pazienti che inizia il trattamento con Sunitinib interrompe l’assunzione del farmaco a causa di reazioni avverse.
E’ stato condotto uno studio per valutare l'efficacia e la sicurezza di Nintedanib in 96 pazienti precedentemente non-trattati, con carcinoma a cellule renali, variante a cellule chiare, in fase avanzata; il tumore era non-resecabile o recidivante.
I ricercatori hanno assegnato in modo casuale 64 pazienti a Nintedanib 200 mg due volte al giorno, somministrato in cicli di 4 settimane. Gli altri 32 pazienti hanno ricevuto Sunitinib 50 mg una volta al giorno ( 4 settimane di trattamento, 2 settimane di riposo ).
I pazienti hanno continuato il trattamento fino alla progressione della malattia o al manifestarsi di eventi avversi inaccettabili correlati al farmaco.
L’endpoint primario era rappresentato dalla sopravvivenza libera da progressione a 9 mesi, come il cambiamento dal basale al giorno 15 del intervallo QT corretto nei pazienti trattati con Nintedanib.
Gli endpoint secondari comprendevano sopravvivenza libera da progressione, tasso di risposta obiettiva, sopravvivenza globale, tempo alla progressione, tempo al fallimento del trattamento, e gli eventi avversi.
La sopravvivenza libera da progressione a 9 mesi non è risultata differente in modo statisticamente significativo tra i pazienti trattati con Nintedanib ( 43% ) e quelli trattati con Sunitinib ( 45%, p=0.85 ).
Non sono state trovate differenze statisticamente significative tra Nintedanib e Sunitinib riguardo a: sopravvivenza mediana libera da progressione ( 8.44 mesi vs 8.38 mesi, hazard ratio, HR=1.16 ); tasso di risposta globale ( 18.8% vs 31.3%, p=0.19 ); sopravvivenza globale ( mediana, 20.37 vs 21.22 mesi, p=0.63 ); tempo alla progressione ( mediana 8.48 vs 8.54 mesi, p=0.52 ), oppure, tempo al fallimento del trattamento ( mediana, 8.41 vs 8.36 mesi, p=0.46 ).
Eventi avversi di grado 3 si sono verificati nel 47% dei pazienti assegnati a Nintedanib, rispetto al 56% di coloro che erano stati assegnati a Sunitinib.
Gli eventi avversi più comuni sono stati diarrea ( 61% vs 50% ), nausea ( 38% vs 34% ), affaticamento ( 25% in entrambi i bracci ) e vomito ( 16% vs 22% ).
Inoltre, gli eventi avversi dermatologici sono stati meno frequenti con Nintedanib rispetto a Sunitinib ( 8% vs 47% ). ( Xagena2013 )
Fonte: ASCO Annual Meeting, 2013
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