Studio PROVE 1: efficacia del Telaprevir nei pazienti con epatite C genotipo 1
I dati di un’analisi ad interim dello studio PROVE 1 hanno dimostrato che i pazienti con epatite C, trattati con Telaprevir, presentano una più alta percentuale di rapida risposta virale ed una bassa percentuale di breakthrough virale ( cioè la comparsa di malattia nei soggetti trattati ).
Lo studio PROVE 1 ha valutato la terapia di breve durata con Telaprevir, in combinazione con Interferone pegilato ( noto anche come Peginterferone ) e Ribavirina nei pazienti infettati dal virus dell’epatite C genotipo-1, mai trattati ( naive ).
Dall’analisi dello studio è emerso:
- l’88% ed il 79% dei pazienti che hanno ricevuto Telaprevir hanno raggiunto una rapida risposta virale, come misurato dall’HCV RNA plasmatico inferiore a 30 UI/ml e a 10 UI/ml, rispettivamente, a 4 settimane;
- 6 su 9 pazienti che hanno completato 12 settimane di trattamento e che avevano raggiunto una risposta virale ( < 10 UI/ml ) hanno continuato ad avere HCV RNA non rintracciabile, 20 settimane dopo aver interrotto tutti i trattamenti ( SVR 20 );
- la percentuale di interruzioni del trattamento dovuta ad eventi avversi nel corso delle 12 settimane è stata dell’11% nel braccio Telaprevir e del 3% nel braccio controllo.
Le più comuni reazioni avverse che hanno portato all’interruzione del Telaprevir sono stati: rash, eventi gastrointestinali ed anemia.
Telaprevir, anche noto come VX-950, è un inibitore orale della proteasi; un enzima essenziale per la replicazione virale.
Fonte: Vertex, 2007
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