Fattori associati ad alto rischio di recidiva di ictus nei pazienti con TIA o ictus minore
Ricercatori dell’Hospital del Mar a Barcellona in Spagna, hanno condotto uno studio prospettico con l’obiettivo di identificare i fattori associati a recidiva di ictus dopo un precedente episodio di ictus minore o un attacco ischemico transitorio ( TIA ).
Sono stati arruolati 689 pazienti con NIHSS ( National Institute of Health Stroke Scale ) inferiore a 4 al momento dell’ammissione in ospedale.
L’end point era rappresentato da un nuovo evento neurologico ( un peggioramento maggiore o uguale a 4 punti rispetto al valore iniziale della scala NIHSS è stato considerato recidiva ) a 90 giorni ( e in aggiunta a 7 giorni ).
I fattori basati su due precedenti indici ( ABCD e SPI-II ) sono stati analizzati in relazione alla recidiva di ictus: età, durata dei sintomi maggiore di 1 ora, debolezza, problemi di linguaggio, ipertensione iniziale, ipertensione, diabete, malattia coronarica e ictus minore versus TIA, precedente ictus e insufficienza cardiaca.
Sono stati anche presi in considerazione: genere, iperlipidemia, consumo massiccio di alcool ( più di 60 g al giorno ), abitudine al fumo, malattia arteriosa periferica, fibrillazione atriale, lesione acuta rilevata in una iniziale tomografia alla testa, grave malattia arteriosa extracranica o intracranica sintomatica ( stenosi arteriosa maggiore o uguale al 70% ), precedente TIA e evento vertebrobasilare.
Nel 16.1% dei pazienti è stata osservata recidiva a 90 giorni, e nel 9% a 7 giorni.
Le variabili indipendenti associate alla recidiva a 90 giorni sono state: grave malattia arteriosa intracranica o extracranica sintomatica ( OR=4.97 ), debolezza ( OR=3.25 ), problemi di linguaggio ( OR=1.96 ), consumo massiccio di alcol ( OR=4.18 ), insufficienza cardiaca ( OR=2.41 ), precedenti episodi di TIA ( OR=4.62 ) ed eventi vertebro-basilari ( OR=2.87 ).
La grave malattia arteriosa intracranica o extracranica è risultata indipendentemente associata a recidiva a 7 giorni ( OR=7.73 ) anche per i pazienti con TIA ( OR=3.45 ) e ictus minore ( OR=5.15 ).
In conclusione, potrebbe essere necessario uno studio arterioso per escludere la grave malattia arteriosa extracranica o intracranica sintomatica, in combinazione con fattori clinici, per migliorare l’identificazione di pazienti ad alto rischio di recidiva di ictus a 90 giorni dopo iniziale ictus minore o TIA. ( Xagena2008 )
Ois A et al, Stroke 2008; 39:1717-1721
Neuro2008