Pazienti con infarto STEMI sottoposti a PCI primario, Ticagrelor può essere utilizzato sia in ambiente pre-ospedaliero sia in ambiente ospedaliero
Lo studio ATLANTIC aveva come obiettivo quello di determinare la tempistica ottimale per l’inizio della terapia antipiastrinica, valutando se Ticagrelor ( Brilinta, Brilique ), somministrato in ambiente pre-ospedaliero, preferibilmente in ambulanza durante il trasferimento, possa migliorare la riperfusione coronarica nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento ST ( STEMI ) destinati a un intervento coronarico percutaneo ( PCI ), comunemente noto come angioplastica.
Ciò è di fondamentale importanza perché l'efficacia di tale intervento può essere influenzata da ritardi causati durante il trasferimento dei pazienti con infarto STEMI acuto alla cateterizzazione in ospedale.
La ricerca ha dimostrato che i pazienti STEMI presentano un alto rischio di occlusione coronarica persistente e totale con un conseguente elevato rischio di mortalità nel breve termine.
Non è stata registrata alcuna differenza statisticamente significativa tra il gruppo di studio in ambiente pre-ospedaliero rispetto a quello ospedaliero negli endpoint co-primari di non raggiungimento della risoluzione di sopraslivellamento del tratto ST maggiore o uguale a 70% prima del PCI ( odds ratio, OR=0.93; 95% CI 0.69, 1.25, p = 0.632 ) o non raggiungimento della trombolisi nel flusso dell’infarto miocardico ( TIMI ) di grado 3 nell’arteria correlata all’infarto all’angiografia iniziale ( OR=0.97; 95% CI 0.75, 1.25; p=0.821 ).
I risultati dello studio hanno dimostrato che non vi era alcuna differenza di eventi di sanguinamento tra il gruppo in ambiente pre-ospedaliero rispetto al gruppo ospedaliero, dimostrando che una somministrazione pre-ospedaliera di Ticagrelor nei pazienti con STEMI acuto può essere applicata senza un aumento di tale rischio.
Lo studio ATLANTIC non è stato dimensionato per valutare esiti clinici; in ogni caso non si è riscontrata alcuna differenza tra i due gruppi in termini di endpoint composito ( i risultati sono definiti come il composito prespecificato di decesso, infarto miocardico, ictus, rivascolarizzazione urgente o trombosi acuta da stent definita ).
La somministrazione in ambiente pre-ospedaliero di Ticagrelor ha mostrato una significativa riduzione del rischio di trombosi dello stent post-PCI ( endpoint secondario ) sia a 24 ore ( 0% vs 0.8%, p = 0.0078 ), sia a 30 giorni ( 0.2% vs 1.2%, p = 0.023 ).
ATLANTIC è uno studio basato sui risultati dello studio cardine PLATO. Quest’ultimo ha dimostrato come la terapia con Ticagrelor e Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) per 12 mesi sia associata a una riduzione del 21% del rischio relativo ( RRR ) di morte cardiovascolare ( 4% vs 5.1%; 1.1% ARR; P=0.001 ) e del 16% di RRR nell’infarto miocardico rispetto a Clopidogrel ( Plavix ) più Acido Acetilsalicilico a 12 mesi ( 5.8% vs. 6.9%; 1.1% ARR; P inferiore a 0.005 ). ( Xagena2014 )
Fonte: AstraZeneca, 2014
Cardio2014 Farma2014