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Correlazioni in Medicina



Carcinoma a cellule squamose aggressivo in soggetti che hanno subito trapianto di organi


Il carcinoma a cellule squamose ( SCC ) è la neoplasia maligna più frequentemente riscontrata nei soggetti che hanno subito trapianto di organi solidi ed è associata a un decorso più aggressivo della malattia e a un rischio più elevato di metastasi e morte rispetto alla popolazione generale.

Sono state segnalate le caratteristiche clinico-patologiche e sono stati identificati i fattori associati a carcinoma a cellule squamose aggressivo in soggetti che hanno subito il trapianto di organi solidi.
Questa serie di casi, multicentrica e retrospettiva, ha incluso 51 pazienti sottoposti a trapianto di organi solidi in cui è stato riscontrato carcinoma a cellule squamose aggressivo, definito da metastasi linfonodali o distanti o morte per progressione locale di carcinoma a cellule squamose primario.

Dei 51 partecipanti, 43 erano uomini e 8 erano donne, con un'età media di 51 anni al momento del trapianto e 62 anni al momento della diagnosi di carcinoma a cellule squamose aggressivo.

La distribuzione di carcinoma a cellule squamose aggressivo era preferenzialmente sul viso ( 34, 67% ) e sul cuoio capelluto ( 6, 12% ), seguita dagli arti superiori ( 6, 12% ).

In totale 21 tumori ( 41% ) erano scarsamente differenziati, con un diametro medio del tumore di 18.0 mm e una profondità media del tumore di 6.2 mm.

L'invasione perineurale era presente in 20 pazienti ( 39% ), mentre 23 ( 45% ) mostravano una recidiva locale.

Il tasso di sopravvivenza globale ( OS ) a 5 anni è stato del 23%, mentre la sopravvivenza specifica per malattia a 5 anni è stata del 30.5%.

I risultati di questa serie di casi suggeriscono che il sito anatomico, la differenziazione, il diametro del tumore, la profondità del tumore e l'invasione perineurale sono importanti fattori di rischio nel carcinoma a cellule squamose aggressivo in soggetti che hanno subito il trapianto di organi solidi. ( Xagena2019 )

Lanz J et al, JAMA Dermatol 2019; 155: 66-71

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