Associazione dei tradizionali fattori di rischio cardiovascolare con il tromboembolismo venoso
Molte controversie circondano l'associazione tra tradizionali fattori di rischio di malattia cardiovascolare e tromboembolismo venoso ( VTE ).
È stata condotta una meta-analisi di 9 studi prospettici con fattori di rischio misurati al basale di malattia cardiovascolare ed eventi tromboembolici venosi convalidati.
Sono state ottenute le stime per tromboembolismo venoso generale, tromboembolismo venoso provocato ( VTE in presenza di 1 o più fattori di rischio di VTE confermato ) e tromboembolismo venoso non-provocato, embolia polmonare, trombosi venosa profonda.
Gli studi hanno incluso 24.865 partecipanti con 4.910 eventi tromboembolici venosi che si sono verificati nel corso di un follow-up medio di 4.7-19.7 anni per studio.
Gli hazard ratio aggiustati per età, sesso e indice di massa corporea ( BMI ) per tromboembolismo venoso complessivo sono stati 0.98 per l'ipertensione, 0.97 per l’iperlipidemia, 1.01 per il diabete mellito, e 1.19 per il fumo.
Dopo completa correzione, queste stime sono risultate numericamente simili.
E' stata osservata un'associazione inversa per la pressione sistolica ( hazard ratio, HR=0.79 alla pressione sistolica di 160 vs 110 mm Hg ), ma non per la pressione diastolica o misure lipidiche con tromboembolismo venoso.
Un dato importante emerso dalle analisi di sottotipo di tromboembolismo venoso è stata l’associazione tra fumo di sigaretta con il tromboembolismo venoso provocato, ma non con il tromboembolismo venoso non-provocato.
Gli hazard ratio integralmente aggiustati per le associazioni tra fumo corrente e tromboembolismo venoso provocato e non-provocato sono stati, rispettivamente, 1.36 e 1.08.
Fatta eccezione per l'associazione tra fumo di sigaretta e tromboembolismo venoso provocato, potenzialmente mediata da condizioni di comorbidità come il cancro, i fattori di rischio cardiovascolare modificabili tradizionali non sono risultati associati a un aumentato rischio di tromboembolismo venoso.
Una più alta pressione arteriosa sistolica ha mostrato una associazione inversa con tromboembolismo venoso. ( Xagena2017 )
Mahmoodi BK et al, Circulation 2017; 135: 7-16
Cardio2017