Rischio di tromboembolismo venoso associato a cateteri centrali a inserzione periferica
I cateteri centrali a inserzione periferica sono associati a un aumento del rischio di tromboembolismo venoso.
Tuttavia, la dimensione del rischio in relazione a quello associato ad altri cateteri venosi centrali non è noto.
E’ stata condotta una revisione sistematica della letteratura e una meta-analisi per confrontare il rischio di tromboembolismo venoso associato a cateteri centrali a inserzione periferica versus quello associato ad altri cateteri venosi.
Tutti gli studi presi in considerazione erano stati condotti su pazienti adulti con un’età minima di almeno 18 anni sottoposti a inserimento di cateteri centrali a inserzione periferica.
Negli studi senza un gruppo di confronto, la frequenza aggregata di tromboembolismo è stata calcolata per i pazienti che avevano ricevuto cateteri centrali a inserzione periferica.
Negli studi che hanno confrontato cateteri centrali a inserzione periferica con altri cateteri venosi centrali, gli odds ratio ( OR ) finali sono stati calcolati mediante una meta-analisi a effetti casuali.
Delle 533 citazioni identificate, 64 studi ( 12 con un gruppo di confronto e 52 senza ) per un totale di 29 503 pazienti hanno soddisfatto i criteri di eleggibilità.
Negli studi senza gruppo di confronto, la frequenza pesata di trombosi venosa profonda associata a cateteri centrali a inserzione periferica è risultata più alta nei pazienti in condizioni critiche ( 13.91% ) e in quelli con cancro ( 6.67% ).
La meta-analisi di 11 studi che hanno confrontato il rischio di trombosi venosa profonda correlato ai cateteri centrali a inserzione periferica con quello associato ad altri cateteri venosi centrali hanno mostrato che i cateteri centrali a inserzione periferica sono associati a un aumento del rischio di trombosi venosa profonda ( OR=2.55, p inferiore a 0.0001 ), ma non di embolismo polmonare ( nessun evento ).
Con il tasso basale di trombosi venosa correlata a cateteri centrali a inserzione periferica del 2.7% e un odds ratio aggregato di 2.55, il number needed to harm ( NNH ) relativo ai cateteri venosi centrali è stato pari a 26.
In conclusione, i cateteri centrali a inserzione periferica sono associati a un maggior rischio di trombosi venosa profonda rispetto ai cateteri venosi centrali, soprattutto in pazienti in condizioni critiche e in quelli affetti da tumore.
La decisione di inserire un catetere centrale a inserzione periferica dovrebbe essere effettuata pesando il rischio di trombosi rispetto al beneficio ottenuto da questi dispositivi. ( Xagena2013 )
Chopra V et al, Lancet 2013; 382: 311-325
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