Uso dell'immunoterapia con inibitori PD-1 versus inibitori PD-L1 nei pazienti con tumore
Gli inibitori del checkpoint immunitario di morte cellulare programmata 1 ( PD-1 ) e del suo ligando ( PD-L1 ) hanno portato a un cambiamento di paradigma nel trattamento del tumore.
La comprensione dell'efficacia clinica e del profilo di sicurezza di questi farmaci è necessaria per la strategia di trattamento nella pratica clinica.
Sono state valutate le differenze tra anti-PD-1 e anti-PD-L1 per quanto riguarda l'efficacia e la sicurezza mostrate in studi clinici randomizzati su vari tipi di tumore.
Sono stati selezionati studi clinici randomizzati che hanno confrontato anti-PD-1 e anti-PD-L1 con il trattamento standard in pazienti oncologici.
Sono stati esclusi gli studi retrospettivi, gli studi di fase 1/2 a braccio singolo e gli studi che hanno confrontato anti-PD-1 e anti-PD-L1 con altre immunoterapie.
Gli studi sulla terapia anti-PD-1 e anti-PD-L1 sono stati selezionati e accoppiati dalla corrispondenza delle caratteristiche cliniche come gruppi specchio.
Sono stati estratti in modo indipendente i dati da ogni studio seguendo le linee guida PRISMA ( Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-analysis ).
Sono state valutate le differenze di sopravvivenza globale ( OS ) tra anti-PD-1 e anti-PD-L1 in diversi tipi di tumore.
Sono stati inclusi nella meta-analisi 19 studi clinici randomizzati che hanno coinvolto 11.379 pazienti.
Complessivamente, gli anti-PD-1 hanno mostrato una superiore sopravvivenza globale ( hazard ratio, HR 0.75; P minore di 0.001 ) e sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) ( HR 0.73; P=0.02 ) rispetto agli anti-PD-L1.
Nessuna differenza significativa è stata osservata nei loro profili di sicurezza.
Un'analisi completa ha indicato che gli anti-PD-1 presentano esiti di sopravvivenza più favorevoli e un profilo di sicurezza paragonabile a quello degli anti-PD-L1. ( Xagena2020 )
Duan J et al, JAMA Oncol 2020; 6: 375-384
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