Inibizione di CSF1R con Emactuzumab nei tumori tenosinoviali a cellule giganti del tessuto molle localmente avanzati di tipo diffuso
Il tumore tenosinoviale a cellule giganti di tipo diffuso ( dt-GCT ) dei tessuti molli ( in alternativa noto come sinovite villonodulare pigmentosa ), una malattia orfana con necessità terapeutica, è caratterizzato da una sovraespressione del fattore stimolante le colonie 1 ( CSF1 ), ed è di solito causato da una traslocazione cromosomica che coinvolge CSF1.
L'attivazione del recettore CSF1 ( CSF1R ) porta al reclutamento di cellule che esprimono CSF1R della linea di fagociti mononucleari che costituiscono la massa tumorale in dt-GCT.
Emactuzumab ( RG7155 ) è un nuovo anticorpo monoclonale che inibisce l'attivazione di CSF1R. E’ stata valutata la sicurezza, la tollerabilità e l'attività di Emactuzumab nei pazienti con tumore tenosinoviale a cellule giganti di tipo diffuso del tessuto molle.
In uno studio di fase 1, di variazione scalare ed espansione della dose, i pazienti arruolati avevano un'età a partire da 18 anni; presentavano tumore tenosinoviale a cellule giganti di tipo diffuso dei tessuti molli con malattia localmente avanzata o tumori resecabili che richiedevano intervento chirurgico, un ECOG performance status di 1 o meno, malattia misurabile secondo i criteri RECIST versione 1.1, e un'adeguata funzione d'organo.
I pazienti con tumore a cellule giganti dell'osso non sono stati ammessi.
I pazienti hanno ricevuto Emactuzumab per via endovenosa al dosaggio di 900 mg, 1.350 mg o 2.000 mg ogni 2 settimane in fase di aumento scalare della dose e alla dose biologica ottimale in una fase di espansione della dose.
L'obiettivo primario era quello di valutare la sicurezza e la tollerabilità di Emactuzumab, e determinare la dose massima tollerata o la dose biologica ottimale.
Tutti i pazienti trattati sono stati inclusi nelle analisi.
Tra il 2012 e il 2013, 12 pazienti sono stati arruolati nella fase di aumento scalare della dose.
Nessuna tossicità dose-limitante è stata notata nella coorte di variazione scalare della dose; sulla base della farmacocinetica, farmacodinamica, e delle informazioni di sicurezza, è stata scelta una dose di 1.000 mg ogni 2 settimane per la coorte di espansione della dose, in cui sono stati arruolati 17 pazienti.
A causa di diverse date di cut-off per i dati di sicurezza ed efficacia, la popolazione di sicurezza ha interessato 25 pazienti.
Eventi avversi comuni dopo il trattamento con Emactuzumab sono stati edema facciale ( 16 pazienti, 64%, su 25 ), astenia ( 14, 56% ) e prurito ( 14, 56% ).
Sono stati riportati in 5 pazienti 5 eventi avversi gravi ( edema periorbitale, lupus eritematoso, che si è verificato 2 volte, eritema e dermoipodermite, tutti in un paziente ciascuno, 4% ).
3 dei 5 eventi avversi gravi ( edema periorbitale, 1, 4%; lupus eritematoso, 1, 4%; dermoipodermite, 1, 4% ), sono stati valutati come grado 3.
Sono stati riportati altri 2 eventi di grado 3: mucosite ( 1, 4% ) e affaticamento ( 1, 4% ).
24 pazienti ( 86% ) su 28 hanno raggiunto una risposta obiettiva; 2 pazienti ( 7% ) hanno raggiunto una risposta completa.
Sono necessari ulteriori studi sul tumore tenosinoviale a cellule giganti di tipo diffuso. ( Xagena2015 )
Cassier PA et al, Lancet 2015; 16: p949-956
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