MedFocus.it

Correlazioni in Medicina



MABp1, anticorpo umano contro l’interleuchina-1-alfa nei tumori refrattari


L’infiammazione è una caratteristica importante del fenotipo maligno e promuove angiogenesi, invasività del tumore, metastasi e cachessia.

È stato condotto uno studio utilizzando un anticorpo monoclonale umano ( MABp1, primo nella sua classe ) mirato contro il mediatore della infiammazione cronica interleuchina-1-alfa. L’obiettivo era quello di valutare la sicurezza e la tollerabilità di MABp1 per il blocco della interleuchina-1-alfa in una popolazione oncologica refrattaria.

Lo studio di fase 1, in aperto, a incremento del dosaggio, su MABp1 in pazienti adulti con tumori metastatici è stato condotto presso il MD Anderson Clinical Center for Targeted Therapy ( Houston, USA ).

Un disegno standard 3+3 è stato utilizzato per identificare la massima dose tollerata.

I pazienti hanno ricevuto MABp1 per via intravenosa ogni 3 settimane con 4 livelli di dose: 0.25, 0.75, 1.25, e 3.75 mg/kg.

Dopo la fase di aumento di dose, è stato iniziato un secondo braccio di dosaggio con somministrazione della massima dose tollerata, ogni 2 settimane.

Gli obiettivi primari erano sicurezza, tollerabilità, caratterizzazione del profilo farmacocinetico e identificazione della dose raccomandata per la fase 2.
Gli endpoint secondari includevano effetti farmacodinamici e attività antitumorale.

Tutti i pazienti che avevano ricevuto almeno una dose di MABp1 sono stati inclusi nella analisi di sicurezza.

Nel periodo 2010-2012, 52 pazienti con tumore metastatico ( 18 tipi di cancro ) hanno ricevuto una dose di anti-interleuchina-1-alfa in monoterapia nei gruppi aumento di dose ed espansione.

MABp1 è risultato ben tollerato, senza tossicità dose-limitante o immunogenicità.

La dose raccomandata per la fase 2 è stata fissata a 3.75 mg/kg ogni 2 settimane.

I dati farmacocinetici sono risultati simili in tutti i livelli di dose analizzati e non hanno mostrato evidenze di accumulo o un aumento della clearance di MABp1 a dosi più alte.

Per 42 pazienti valutabili, le concentrazioni plasmatiche mediane di interleuchina-6 ( IL-6 ) sono diminuite dal basale alla settimana 8 di un valore mediano di 2.7 pg/mL ( p=0.08 ).

Dei 34 pazienti nuovamente sottoposti a stadiazione, 1 ha mostrato una risposta parziale e 10 malattia stabile.

È stato possibile valutare 30 pazienti per il cambiamento nella massa magra, che è aumentata in media di 1.02 kg ( p=0.02 ) tra il basale e la settimana 8.

Gli eventi avversi più comuni probabilmente correlati al farmaco in studio sono stati: proteinuria ( n=11; 21% ), nausea ( 7; 13% ) e fatigue ( 7; 13% ).

I più frequenti eventi avversi di grado 3-4 ( indipendentemente dal legame con il trattamento ) sono stati: fatigue ( 3; 6% ), dispnea ( 2; 4% ) e cefalea ( 2; 4% ).

Due pazienti ( 4% ) sono andati incontro a eventi avversi di grado 5 ( decesso legato a progressione della malattia ) che non sono risultati legati al trattamento.

In conclusione, MABp1 è risultato ben tollerato, non sono emerse tossicità dose-limitanti ed è stato osservato un controllo della malattia.
Sono necessari ulteriori studi sulla terapia con l’anticorpo MABp1 anti-interleuchina-1-alfa per i tumori in stadio avanzato. ( Xagena2014 )

Hong DS et al, Lancet Oncol 2014; 15: 656-666

Onco2014 Farma2014

Altri articoli