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Correlazioni in Medicina



Efficacia e sicurezza della Dutasteride nei pazienti con atrofia muscolare spinale e bulbare


L’atrofia muscolare spinale e bulbare è causata da espansione di poliglutamina nel recettore per l’androgeno, che porta a tossicità ligando-dipendente.

Modelli animali presentano un deficit neuromuscolare che viene mitigato da un trattamento che riduce l’androgeno.

Uno studio ha valutato l’efficacia e la sicurezza dell’inibitore della 5-alfa reduttasi Dutasteride ( Avodart ) in pazienti con atrofia muscolare spinale e bulbare.

Lo studio randomizzato, in doppio cieco, placebo-controllato, in singolo Centro ambulatoriale, ha coinvolto uomini sintomatici con atrofia muscolare spinale e bulbare, confermata geneticamente.

I partecipanti sono stati assegnati a ricevere Dutasteride ( 0.5 mg al giorno ) oppure placebo per via orale per 24 mesi.

La principale misura di esito era la valutazione muscolare quantitativa.

L’analisi finale di efficacia ha incluso tutti i pazienti che avevano rispettato il trattamento di studio a 24 mesi.

In totale, 50 uomini sono stati assegnati in maniera casuale ai gruppi di trattamento ( 25 Dutasteride, 25 placebo ) e 44 sono stati inclusi nell’analisi di efficacia ( 21 Dutasteride, 23 placebo ).

A 24 mesi, il gruppo placebo ha mostrato una diminuzione del 4.5% ( -0.30 kg/kg ) dal basale nella forza muscolare definita in base al peso come indicato dalla valutazione muscolare quantitativa; il gruppo Dutasteride ha mostrato un aumento nella forza dell’1.3% ( 0.14 kg/kg ); la differenza tra i gruppi ( 5.8%; p=0.28 ) non è risultata significativa.

Le misure prespecificate di esito secondario di creatin-chinasi, forza e funzione muscolare, conduzione nervosa motoria, attività di vita quotidiana e funzione erettile non hanno mostrato differenze significative tra i gruppi di studio nel cambiamento dal basale.

La qualità di vita, misurata dalla somma delle componenti fisiche della scala SF-36 ( Medical Outcomes Study 36-item Short Form version 2 ), è risultata a favore di Dutasteride ( cambiamento nel punteggio dal basale: placebo -3.6% vs Dutasteride 2.1%; p=0.01 ), mentre la somma delle componenti mentali è risultata a favore del placebo ( 3.3% vs -3.2%; p=0.03 ).

Nel gruppo Dutasteride sono andati incontro a caduta meno pazienti che nel gruppo placebo ( 9 vs 16; p=0.048 ) e non sono state riportate altre differenze significative negli eventi avversi.

In conclusione, lo studio non ha mostrato un effetto significativo della Dutasteride sulla progressione della debolezza muscolare nell’atrofia muscolare spinale e bulbare, benché ci siano indicazioni secondarie di effetti sia positivi sia negativi rispetto a placebo.
Una maggiore durata dello studio, o un numero più ampio di pazienti coinvolti, potrebbe essere necessaria per un effetto sulla progressione della malattia. ( Xagena2011 )

Fernández-Rhodes LE et al, Lancet Neurol 2011; 10: 140-147


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