Sindrome di Wolcott-Rallison
La sindrome di Wolcott-Rallison è una rara malattia autosomica recessiva, caratterizzata da diabete insulino-dipendente non-autoimmune in età neonatale o a esordio precoce, associata a displasia scheletrica e ritardo della crescita.
In letteratura sono stati descritti meno di 60 casi, sebbene questa sindrome sia ormai riconosciuta come la causa più frequente di insorgenza neonatale o precoce di diabete nei pazienti con genitori consanguinei.
In genere, il diabete si manifesta prima dei sei mesi di età, e la displasia scheletrica è diagnosticata entro il primo o il secondo anno di vita. Altre manifestazioni variano tra i pazienti in base alla loro natura e gravità e includono frequenti episodi di insufficienza epatica acuta, disfunzione renale, insufficienza del pancreas esocrino, deficit cognitivo, ipotiroidismo, neutropenia e infezioni ricorrenti. Anche le fratture ossee possono essere frequenti.
La sindrome di Wolcott-Rallison è causata dalla mutazione del gene che codifica per il fattore eucariotico di inizio della traduzione 2alfa-chinasi3 ( EIF2AK3 ), noto anche come chinasi del reticolo endoplasmatico PKR-simile ( PERK ). PERK è una proteina transmembrana del reticolo endoplasmatico, che svolge un ruolo chiave nel controllo della traduzione della risposta a proteine non-ripiegate. La disfunzione del reticolo endoplasmatico è fondamentale per il processo patologico.
La variabilità della malattia sembra essere indipendente dalla natura delle mutazioni di EIF2AK3, con la possibile eccezione di un’età più avanzata all’esordio; altri fattori possono comprendere altri geni, esposizione a fattori ambientali e gestione della malattia.
La sindrome di Wolcott-Rallison deve essere sospettata in ogni neonato con diabete neonatale permanente associato a displasia scheletrica e/o a episodi di insufficienza epatica acuta. Il test genetico molecolare conferma la diagnosi. Viene raccomandata una diagnosi precoce al fine di garantire un rapido intervento per episodi di insufficienza epatica, che rappresenta la complicanza più grave.
La sindrome di Wolcott-Rallison dovrebbe essere differenziata da altre forme neonatali o precoci di diabete insulino-dipendente sulla base della presentazione clinica e di test genetici. E’ consigliata una diagnosi genetica prenatale per i genitori di un paziente con sindrome di Wolcott-Rallison con mutazione confermata del gene per EIF2AK3.
E’ consigliato un attento monitoraggio terapeutico del diabete e il trattamento con un microinfusore insulinico a causa del rischio di episodi acuti di ipoglicemia e chetoacidosi. Gli interventi in anestesia generale aumentano il rischio di aggravamento acuto, a causa della tossicità degli anestetici, e devono essere evitati. La prognosi è infausta e la maggior parte dei pazienti muore in giovane età. ( Xagena2010 )
Julier C, Nicolino M, Orphanet Journal of Rare Diseases 2010; 5: 29
Endo2010 MalRar2010