Malattia di Alzheimer e altre forme di demenza possono essere associate a reflusso venoso giugulare
Gli studi sulla malattia di Alzheimer e altre forme di demenza hanno da tempo focalizzato l’attenzione su ciò che succede all'interno del cervello.
Ora, un gruppo di ricerca internazionale ha studiato la malattia di Alzheimer e il deterioramento cognitivo lieve, e ha messo in evidenza anomalie vascolari al di fuori del cervello in questi pazienti.
La scoperta ha potenziali implicazioni per una migliore comprensione dell’Alzheimer e di altri disturbi neurologici associati all'invecchiamento.
Lo studio pilota è stato pubblicato sul Journal of Alzheimer dai ricercatori dell'University at Buffalo, University of Bradford nel Regno Unito, e National Yang-Ming University School of Medicine di Taiwan.
Lo studio è di piccole dimensioni, e pertanto i risultati devono essere convalidati in futuri studi di dimensioni maggiori.
E’ stata studiata una anomalia emodinamica nelle vene giugulari interne, chiamata reflusso venoso giugulare ( JVR ), che si verifica quando il gradiente di pressione inverte la direzione del flusso di sangue nelle vene.
Il reflusso venoso giugulare si verifica in determinate situazioni fisiologiche quando le valvole delle vene giugulari interne non si aprono e si chiudono correttamente; ciò si verifica più frequentemente negli anziani.
Questo flusso inverso è ritenuto alterare il drenaggio venoso cerebrale.
La materia bianca del cervello è costituita da assoni rivestiti di mielina, che consentono la comunicazione tra le cellule nervose .
I ricercatori sono particolarmente interessati a trovare una associazione tra reflusso venoso giugulare e alterazioni della sostanza bianca nel cervello dei pazienti con malattia di Alzheimer e in quelli con decadimento cognitivo lieve.
Alterazioni della sostanza bianca correlate all'età sono state a lungo associate con la demenza e il più rapido declino cognitivo.
Questo studio è il primo a dimostrare che il reflusso venoso giugulare è associato a una maggiore frequenza di alterazioni della sostanza bianca, che si verifica in pazienti con decadimento cognitivo lieve e malattia di Alzheimer.
Alterazioni della sostanza bianca sono state trovate avere un rapporto diretto con l'accumulo di placche amiloidi, ritenute elementi fondamentali per lo sviluppo della malattia di Alzheimer.
L'accumulo di placca amiloide può derivare dalla impossibilità del liquido cerebrospinale ad essere adeguatamente eliminato dal cervello.
La ricerca ha coinvolto 12 pazienti con malattia di Alzheimer, 24 con decadimento cognitivo lieve, e 17 controlli anziani di pari età.
I partecipanti sono stati sottoposti a esami mediante ultrasonografia Doppler e scansioni di risonanza magnetica.
L'impatto delle variazioni emodinamiche nelle vene dal cervello al collo è stato al centro di numerosi studi di Robert Zivadinov e colleghi presso l’Università a Buffalo ( Stati Uniti ).
L’aumentata frequenza del reflusso venoso a livello delle giugulari con l'invecchiamento e i suoi effetti sulla circolazione cerebrale possono richiedere molti anni prima di svilupparsi.
I pazienti possono risultare asintomatici per un lungo periodo; questo spiegherebbe perché la condizione è di riscontro sia nelle persone sane sia in quelle con malattie neurologiche. ( Xagena2013 )
Fonte: University at Buffalo, 2013
Neuro2013