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Correlazioni in Medicina



Antibiotici aminoglicosidici


Gli aminoglicosidi sono attivi contro i microrganismi Gram positivi e su molti Gram negativi.

Questa classe di antibiotici non viene assorbita a livello dell’apparato gastrointestinale; pertanto vengono somministrati per via parenterale.
L’escrezione è per via renale; in caso di sovradosaggio o di insufficienza renale, gli aminoglicosidi possono dar luogo a nefrotossicità.

La maggior parte degli effetti indesiderati prodotti dagli aminoglicosidi deriva dal sovradosaggio, pertanto è necessario somministrarli con cautela ( sarebbe opportuno non superare i 7 giorni di trattamento ) e, nei soggetti con insufficienza renale, è opportuno allungare gli intervalli di somministrazione delle dosi. In caso di insufficienza renale grave, è buona norma abbassare anche il dosaggio.

Gli aminoglicosidi possono dar luogo ad alterazioni della trasmissione neuromuscolare , pertanto non devono essere somministrati nei pazienti con miastenia grave.
E’ stata, inoltre, osservata miastenia transitoria nei soggetti normali che hanno ricevuto alti dosaggi di questi antibiotici in ambito chirurgico.

E’ sconsigliata la co-somministrazione di aminoglicosidi e di diuretici potenzialmente ototossici ( Furosemide ).
In caso di necessità di co-trattamento, è opportuno allungare il più possibile l’intervallo di somministrazione dei due farmaci.

Durante il trattamento con aminoglicosidi è necessario effettuare ripetuti controlli delle loro concentrazioni sieriche ( ogni 3-4 dosi; con maggior frequenza nei pazienti con insufficienza renale ).

Tra gli antibiotici aminoglicosidici:

- Gentamicina: presenta uno spettro antibatterico ampio, ma non ha attività sui batteri anaerobi ed è poco efficace contro gli streptococchi emolitici e pneumococchi.
Trova indicazione nel trattamento della sepsi e della setticemia nei neonati, di alcune forme infiammatorie del sistema nervoso centrale ( es. meningiti ), infezioni delle vie biliari, pielonefrite acuta o prostatite, endocardite, polmonite nei soggetti ricoverati.
La Gentamicina deve essere somministrata con cautela nelle donne in gravidanza o durante l’allattamento, nei soggetti con insufficienza renale, nei bambini e negli anziani.
E’ necessario, inoltre, controllare la concentrazione ematica in casi di grave obesità.
Tra gli effetti indesiderati sono segnalati danni di tipo uditivo e vestibolare, nefrotossicità, debolezza muscolare, nausea, vomito e rash cutaneo.

- Amikacina: si tratta di un derivato della Kanamicina e, rispetto alla Gentamicina, presenta una maggiore stabilità all’inattivazione enzimatica.
Amikacina trova indicazione nel trattamento delle infezioni causate da batteri Gram negativi resistenti alla Gentamicina.

- Netilmicina: ha un’attività molto simile a quella della Gentamicina, ma risulta meno ototossica in casi che richiedono trattamenti prolungati.
E’ efficace principalmente contro i batteri Gram negativi resistenti alla Gentamicina, anche se è meno efficace della Gentamicina su Pseudomonas aeruginosa.

- Tobramicina: si presenta molto simile alla Gentamicina, anche se leggermente più attiva su Pseudomonas aeruginosa ma meno efficace su altri batteri Gram negativi.

- Neomicina: ha un’elevata tossicità che non ne permette la somministrazione per via parenterale.
Trova indicazione nelle infezioni cutanee, mucose e nella riduzione della flora batterica del colon nelle fasi che precedono un intervento chirurgico intestinale.

Prodotti a base di aminoglicosidi: Gentamicina: Gentalyn, Gentamen, Gentomil; Amikacina: Amicasil, Amikan, BB-K8, Chemacin,, Likacin, Lukadin, Mediamik, Migracin, Mikan, Mikavir, Nekacin,, Pierami; Netilmicina: Nettacin, Zetamicin; Tobramicina: Nebicina, Tobi.


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