Uso della Procalcitonina per ridurre l’esposizione dei pazienti agli antibiotici nelle unità di terapia intensiva
La ridotta durata del trattamento antibiotico potrebbe tenere sotto controllo l'emergenza legata ai batteri resistenti ai farmaci nelle Unità di terapia intensiva ( UTI ).
Uno studio multicentrico, prospettico, a gruppi paralleli e in aperto, ha valutato l'efficacia di un algoritmo basato sul biomarcatore Procalcitonina per ridurre l'esposizione agli antibiotici in questi contesti.
I pazienti coinvolti nello studio sono stati assegnati in maniera casuale, e in rapporto 1:1, a Procalcitonina ( n=311 ) o a un controllo ( n=319 ).
I Ricercatori erano in cieco per quanto riguarda l'assegnazione prima, ma non dopo la randomizzazione.
Nel gruppo Procalcitonina, la terapia antibiotica è stata iniziata o interrotta sulla base di predefiniti valori soglia della concentrazione di Procalcitonina, mentre nel gruppo controllo gli antibiotici sono stati somministrati secondo quanto indicato dalle correnti lineeguida.
La scelta del farmaco e la decisione finale relativa all'inizio o all'interruzione del trattamento sono state a completa discrezione del medico.
I pazienti dovevano rimanere nell'Unità di terapia intensiva per più di 3 giorni, avere sospette infezioni batteriche e un'età uguale o superiore a 18 anni.
Gli end-point primari erano la mortalità ai giorni 28 e 60 ( analisi di non-inferiorità ) e il numero di giorni senza antibiotico a partire dal giorno 28 ( analisi di superiorità ).
Le analisi sono state intention-to-treat e il margine di non-inferiorità era 10%.
Nove pazienti sono stati esclusi dallo studio, mentre sono stati inclusi nell'analisi 307 pazienti nel gruppo Procalcitonina e 314 nel gruppo controllo.
La mortalità dei pazienti nel gruppo Procalcitonina è apparsa non-inferiore a quella dei pazienti nel gruppo controllo al giorno 28 ( 21.2% vs 20.4%; differenza assoluta 0.8% ) e al giorno 60 ( 30.0% vs 26.1%; differenza assoluta 3.8% ).
E’ stato osservato che i pazienti nel gruppo Procalcitonina avevano un numero significativamente maggiore di giorni senza impiego di antibiotici, rispetto a quelli del gruppo controllo ( 14.3 giorni vs 11.6 giorni; differenza assoluta 2.7 giorni; p minore di 0.0001 ).
In conclusione, una strategia basata sulla Procalcitonina per il trattamento di sospette infezioni batteriche in pazienti non-chirurgici nelle Unità di terapia intensiva può ridurre l'esposizione agli antibiotici e la pressione selettiva senza apparenti esiti avversi. ( Xagena2010 )
Bouadma L et al, Lancet 2010; 375: 463-474
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