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Correlazioni in Medicina



Insufficienza venosa cronica: vantaggi della chirurgia endoscopica sottofasciale delle vene perforanti rispetto all’intervento di Linton


Il grado di beneficio e rischio, e il ruolo della chirurgia endoscopica sottofasciale delle vene perforanti ( SEPS ) nel trattamento dell’insufficienza venosa cronica, rimane non ben definito.

Ricercatori dell’Università di Colonia in Germania hanno compiuto una meta-analisi, utilizzando 3 studi che hanno messo a confronto la SEPS con la chirurgia convenzionale.

Tra la chirurgia endoscopica sottofasciale delle vene perforanti e i gruppi sottoposti ad intervento di Linton, è stato riscontrato un più basso tasso di infezioni della ferita per SEPS ( odds ratio, OR=0.06 ) e una significativa ridotta permanenza in ospedale per SEPS ( OR=-8.96 ).

Inoltre, la chirurgia endoscopica sottofasciale delle vene perforanti è risultata associata ad una significativa diminuzione del tasso di ulcere recidivanti ( periodo osservazionale medio di 21 mesi ) ( OR=0.15 ).

Non è stata osservata nessuna significativa differenza tra i gruppi nelle seguenti dimensioni: tasso di riospedalizzazione ( OR=0.21 ), mortalità a 6 mesi ( OR=3 ), tasso di guarigione dell’ulcera a 4 mesi ( OR=0.44 ) e incidenza di trombosi venosa profonda ( OR=0.35 ).

Dall’analisi è emerso che la chirurgia endoscopica sottofasciale delle vene perforanti, impiegata come parte di un trattamento per la grave insufficienza venosa cronica, produce, nel breve periodo, benefici nella maggior parte dei pazienti riguardo alla guarigione dell’ulcera e alla prevenzione delle recidive di ulcera. L’intervento può essere eseguito con una minore incidenza di complicanze postoperatorie precoci rispetto alla procedura di Linton. Tuttavia sono richiesti ulteriori studi clinici randomizzati, prospettici, per definire i benefici nel lungo periodo della SEPS. ( Xagena2009 )

Luebke T, Brunkwall J, Phlebology 2009; 24; 8-16


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