Interruzione o continuazione della somministrazione di Aspirina prima della chirurgia coronarica
La maggior parte dei pazienti con malattia coronarica viene trattata con Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) per la prevenzione primaria o secondaria di infarto miocardico, ictus e morte.
L’Aspirina comporta un rischio di emorragie nei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico, ma non è chiaro se l'Aspirina debba essere interrotta prima della chirurgia coronarica.
Sono stati assegnati in modo casuale i pazienti destinati a sottoporsi a intervento chirurgico coronarico e che erano a rischio di complicanze perioperatorie a ricevere Aspirina oppure placebo e Acido Tranexamico ( Tranex ) oppure placebo.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere 100 mg di Aspirina oppure placebo in fase preoperatoria.
L'esito primario era un composito di morte e di complicanze trombotiche ( infarto miocardico non-fatale, ictus, embolia polmonare, insufficienza renale, o infarto intestinale ) entro 30 giorni dall'intervento chirurgico.
Tra 5.784 pazienti idonei, ne sono stati arruolati 2100; 1.047 sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Aspirina e 1.053 a ricevere placebo.
Un evento di esito primario si è verificato in 202 pazienti nel gruppo Aspirina ( 19.3% ) e in 215 pazienti nel gruppo placebo ( 20.4% ) ( rischio relativo, RR=0.94; P=0.55 ).
Un’emorragia maggiore che ha portato a un nuovo intervento si è verificata nell’1.8% dei pazienti del gruppo Aspirina e nel 2.1% dei pazienti nel gruppo placebo ( P=0.75 ), e un tamponamento cardiaco si è verificato a tassi, rispettivamente, di 1.1% e 0.4%, ( P=0.08 ).
In conclusione, tra i pazienti sottoposti a chirurgia coronarica, la somministrazione di Aspirina preoperatoria non ha provocato né un minore rischio di morte o di complicanze trombotiche, né un più elevato rischio di sanguinamento rispetto a placebo. ( Xagena2016 )
Myles PS et al, N Engl J Med 2016; 374: 728-737
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