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Correlazioni in Medicina



Solanezumab per la demenza lieve da malattia di Alzheimer: studio EXPEDITION3


La malattia di Alzheimer è caratterizzata da placche di beta-amiloide ( A-beta ) e da grovigli neurofibrillari.
L'anticorpo monoclonale umanizzato Solanezumab è stato disegnato per aumentare la clearance dal cervello di A-beta solubile, peptidi che possono portare a effetti tossici nelle sinapsi e precedere la deposizione di amiloide fibrillare.

È stato condotto lo studio clinico in doppio cieco, controllato con placebo, di fase 3 EXPEDITION3 che ha coinvolto pazienti con demenza lieve causata da malattia di Alzheimer, definita da un punteggio Mini–Mental State Examination ( MMSE ) da 20 a 26 su una scala da 0 a 30, con punteggi più alti che indicano una migliore attività cognitiva, e con deposizione di amiloide dimostrata mediante tomografia a emissione di positroni con Florbetapir o a misurazioni di A-beta-1-42 nel liquido cerebrospinale.

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Solanezumab alla dose di 400 mg o placebo per via endovenosa ogni 4 settimane per 76 settimane.

L'esito primario era il passaggio dal basale alla settimana 80 nel punteggio della sottoscala cognitiva in 14 punti della Alzheimer’s Disease Assessment Scale ( ADAS-cog14; punteggi da 0 a 90, con punteggi più alti che indicano una maggiore compromissione cognitiva ).

Sono stati arruolati 2.129 pazienti, di cui 1.057 sono stati assegnati a ricevere Solanezumab e 1.072 a ricevere placebo.

La variazione media rispetto al basale nel punteggio ADAS-cog14 è stata di 6.65 nel gruppo Solanezumab e di 7.44 nel gruppo placebo, senza significative differenze tra i gruppi alla settimana 80 ( differenza: -0.80; P=0.10 ).

A causa del mancato raggiungimento di significatività per quanto riguarda l'esito primario nell'analisi prespecificata, gli esiti secondari sono stati considerati descrittivi e sono stati riportati senza test di significatività.

Il cambiamento rispetto al basale nel punteggio MMSE è stato di -3.17 nel gruppo Solanezumab e -3.66 nel gruppo placebo.

In conclusione, Solanezumab alla dose di 400 mg somministrato ogni 4 settimane in pazienti con malattia di Alzheimer lieve non ha influenzato significativamente il declino cognitivo. ( Xagena2018 )

Honig LS et al, N Engl J Med 2018; 378: 321-330

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