Efficacia e sicurezza di Almotriptan nel trattamento della emicrania acuta
Ricercatori dell’University of Manchester in Gran Bretagna, hanno valutato l’efficacia e la sicurezza del triptano Almotriptan per os nel trattamento degli attacchi acuti di emicrania.
L’Almotriptan ( Almogran ) è un agonista selettivo del recettore della serotonina 1B/1D, con elevata biodisponibilità e breve emivita, sviluppato per il trattamento dell’emicrania.
E’ stata effettuata una revisione sistematica ed una meta-analisi di studi randomizzati controllati. Sono stati identificati 8 studi, che hanno coinvolto 4.995 pazienti.
L’Almotriptan 12.5 mg è risultato significativamente più efficace del placebo per tutti gli outcome ( rate ratio, RR: da 1.47 a 2.15; absolute rate difference, ARD: da 0.01 a 0.28 ), senza differenze significative negli outcome di sicurezza.
Non sono state riscontrate inoltre significative differenze nell’efficacia paragonando Almotriptan 12.5 mg al Sumatriptan [ Imigran ] 100 mg e al Zolmitriptan [ Zomig ] 2.5 mg; l’Almotriptan 12.5 mg era associato a significativamente minori effetti avversi rispetto al Sumatriptan 100 mg ( RR: 0.39 ).
Tuttavia, non c’era una significativa differenza tra Almotriptan e Sumatriptan riguardo agli eventi avversi clinicamente importanti, come ad esempio le vertigini, la sonnolenza, l’astenia e l’oppressione toracica.
L’Almotriptan 12.5 mg era significativamente meno efficace dell’Almotriptan 25 mg nella risposta libera da dolore ad 1 ora ( RR: 0.45 ), ma un numero inferiore di pazienti, trattati con il dosaggio più basso ( 12,5 mg ), sono andati incontro ad eventi avversi ( RR : 0.62 ), rispetto al più alto dosaggio ( 25 mg ).
In conclusione, l’Almotriptan 12.5 mg è un trattamento efficace per attacchi acuti di emicrania; il farmaco sembra presentare un’efficacia simile al Sumatriptan 100 mg e allo Zolmitriptan 2.5 mg. Il rischio di eventi avversi associati all’Almotriptan 12.5 mg è risultato inferiore rispetto a quello del Sumatriptan 100 mg. ( Xagena2008 )
Chen LC, Ashcroft DM, Headache 2007; 47: 1169-1177
Neuro2008 Farma2008